Enrico Letta trombato anche da Parigi, ex premier beffato
Con l'addio alla leadership del Pd, a favore di Elly Schlein, Enrico Letta si trova senza impiego. Il dem è sì un deputato con ben 15.000 euro netti al mese più pensione e benefit vari, ma per lui non ci sono altre poltrone all’orizzonte. Anche Sciences-PO (L’Institut d’Etudes politiques de Paris) gli ha negato la possibilità di reintegro. Così l'ex premier punta alla presidenza della Nato che è in regime di prorogatio e a breve è una carica che deve essere rinnovata. Per quel ruolo, però, Letta se la deve vedere con Matteo Renzi. Entrambi farebbero carte false per guidare l'organizzazione internazionale. Basta pensare che entrambi hanno più volte percorso un lungo viaggio fino a Washington, salvo poi ricevere un due di picche. Insomma, a Letta non resta che puntare al reddito di cittadinanza. Ovviamente, si scherza.
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Nel frattempo, stando a un retroscena del Foglio, l'ex presidente del Consiglio scuote il Partito democratico. Ci sarebbe infatti una corrente filo-Letta che mina la stabilità della Schlein. E proprio questi parlamentari sabato hanno disertato la riunione via Zoom convocata da Stefano Bonaccini con gli eletti alle Camere che hanno sostenuto la mozione del governatore emiliano al congresso dem.
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L’assenza, avrebbero detto, "non era contro Stefano", puntava semmai a fermare "il tentativo di andare a un muro contro muro con Schlein al quale un pezzo di Base riformista voleva costringerlo". Guarda caso sono tanti i malumori interni, nati dai dem che hanno contestato la scelta della neo leader: al centro la sostituzione dei capigruppo della Camera e del Senato.