Terroristi liberi? "Lezione di civiltà": vergogna a sinistra, chi esulta
Il sospetto è che stiano festeggiando alla salute dei giudici francesi. In fondo, quei 10 terroristi un tempo li chiamavano compagni che sbagliano. E se a sbagliare sono i magistrati che rifiutano di estradarli da noi per riconsegnarli alla giustizia italiana, quelli del Pd se ne stanno in rigoroso silenzio d’ordinanza. Indignazione di tutti, ma loro proprio non ce la fanno a pronunciare almeno una sillaba. La decisione della Cassazione d’Oltralpe registra infatti il mutismo glaciale dei vertici del Pd. Oddio, meglio la loro bocca chiusa che quella spalancata della capogruppo Verde alla Camera Luana Zanella, che straparla di «una lezione di civiltà giuridica che deluderà chi si aspettava un dono politico di Macron alla presidente italiana Meloni». Fuori di testa, non c’è dubbio.
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MUTISMO DEM
Ma resta profonda la delusione proprio per l’atteggiamento del Partito democratico. I quattro massimi dirigenti avvolti da un blocco alla gola, le corde vocali menomate, la lingua francese corpo estraneo: Elly Schlein, la segreteria che tutto il mondo gli invidia; il pacioso presidente sconfitto Stefano Bonaccini; l’ardente capogruppo al Senato Francesco Boccia e l’altra catapultata, la presidente dei deputati Chiara Braga; tutti silenti come mummie. Dallo Stato di diritto a quello dei dritti. Se la decisione fa arrabbiare, fischiettare 24 ore per aria e tutto passerà. Ma non è facile farla franca, perché c’è l’opinione pubblica, ci sono i social e nascondere la polvere sotto il tappeto è difficile di questi tempi. Ma che i vertici del Pd non trovino un solo collaboratore a cui dettare una dichiarazione lascia davvero sconcertati. Come se non volessero proprio sbertucciare i compagni brigatisti a riposo. Come se dovessero andare a recuperare consensi dai loro ammiratori ancora in circolazione.
A rinfocolare tutto ci pensa Adriano Sofri. Nostalgico come pochi, usa parole che fanno proprio arrabbiare: «I fatti sono stati commessi cinquant’anni fa. Senza trascurarne la gravità eccezionale in un contesto di violenza estrema e ripetuta che non possono essere legittimate da rivendicazioni politiche, bisogna ritenere che il turbamento all'ordine pubblico provocato si sia esaurito». Ma quale esaurito, ad essere esauriti semmai solo sono i nervi dei familiari delle vittime del sangue versato per la follia del terrorismo rosso che trova protezione da sempre in Francia. E che vergogna quella frase messa nero su bianco dalla Corte d’Appello transalpina: ci vuole enorme coraggio nel sostenere che la loro estradizione avrebbe causato «un danno sproporzionato al loro diritto a rispetto della vita privata e familiare».
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ULTIMA CHANCE
Ma quelle famiglie non intendono arrendersi e chiedono al governo Meloni un altro atto a loro difesa. L'ultima chance per far tornare in Italia i dieci terroristi rossi che la Francia non ci ha riconsegnato potrebbe essere individuata nel ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, supportati dal governo italiano. Ad annunciare quella che potrebbe essere più di un'ipotesi con il passare delle ore è Roberto Della Rocca, uno dei sopravvissuti agli attentati delle Brigate rosse, anche presidente dell'Associazione nazionale vittime del terrorismo. «Su questo auspichiamo un intervento diretto dell'Esecutivo», dice Della Rocca, ex lavoratore di Fincantieri che nel 1980 fu ferito a Genova durante un attentato delle Br. Del resto il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha assicurato: «Noi non ci arrendiamo. Cerchiamo adesso qualsiasi altra possibilità per trovare altre soluzioni e assicurare alla giustizia italiana questi criminali». Ieri sera a Porta a porta, Nordio ha detto che parte della pena «dovrebbe essere scontata in Italia. Vorremmo che queste persone dessero un segno di dissociazione da quelle imprese criminali».
Anche per non far passare sotto silenzio parole indegne come quelle pronunciate da Enrico Galmozzi, fondatore delle Brigate combattenti di Prima Linea, che su Facebook ha scritto: «Quanto mi fa godere la Cassazione francese...». Pure lo sberleffo. Non sono mai riusciti a scusarsi per le tragedie che hanno provocato, scampano alla giustizia italiana, ci prendono anche in giro. E dovrebbero passarla liscia? Risponda il Pd, se riesce ad aprire la boccuccia dei suoi massimi dirigenti.
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