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Meloni e Fosse Ardeatine, Sallusti travolge la sinistra: "Ma lo sanno?"

Alessandro Sallusti
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Giorgia Meloni rende onore «ai 335 italiani massacrati nell’eccidio delle Fosse Ardeatine» e la sinistra si inalbera: ma quali italiani, quelli erano antifascisti e la premier non lo dice. Oibò, scopriamo ora che gli antifascisti non erano italiani, aggettivo che indica i nativi dell’Italia e quindi apparentemente pertinente con quanto successo a Roma settantanove anni fa quando la furia nazifascista commise una delle sue vili imprese fucilando 335 italiani tra detenuti politici (antifascisti), ebrei (in quanto ebrei) e detenuti comuni (per fare numero). Già, perché le Ardeatine furono l’applicazione di una nota direttiva tedesca che prevedeva l’uccisione per rappresaglia di dieci italiani per ogni soldato tedesco che fosse stato vittima di attentato.

 

 

 

Successe che il 23 marzo del 1944 un gruppo di partigiani del Partito comunista organizzò, nonostante fosse conscio che ci sarebbe stata la rappresaglia, un attentato in via Rasella contro un plotone di soldati tedeschi, reclute altoatesine assegnate alla banda militare. Ci furono trentatré vittime tra i militari e morirono anche due civili di passaggio, uno era un bambino di 13 anni. Ora, dopo quasi ottant’anni, l’Associazione nazionale partigiani oltre a scandalizzarsi per le parole di Giorgia Meloni, potrebbe ammettere che quella di via Rasella fu l’attentato più inutile e stupido della storia della resistenza, che quei 335 italiani, antifascisti e non, trucidati per rappresaglia pesano come un macigno anche sulla loro coscienza?

 

 

 

Vogliamo dirlo che il comando partigiano romano attuò una politica folle, politica peraltro non condivisa dai loro colleghi che operavano nel Nord Italia che infatti si guardarono bene dal commettere simili imprudenze? Ovviamente nessuno degli ideatori e degli esecutori dell’attentato ebbe il coraggio di consegnarsi ai tedeschi per evitare la rappresaglia. Anzi, alcuni di loro fecero poi una discreta carriera politica nelle fila del Partito Comunista. Cosa voglio dire? Che detta tutta la condanna possibile e immaginabile per ciò che fecero i nazifascisti, be’, i neo partigiani farebbero bene a volare basso su quella tragica storia che loro hanno raccontato in un modo ma che la storia dice essere andata in un altro.

 

 

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