Meloni-Macron, retroscena: il messaggino del presidente francese
Chissà cosa avrà pensato Giorgia Meloni quando sul suo cellulare, quello privato, è arrivato il whatsapp di Emmanuel Macron che le proponeva un incontro a due nell'hotel Amigò di Bruxelles. Di certo le sarà tornato in mente il faccia a faccia dello scorso 23 ottobre sulla terrazza dell’hotel Gran Melià, al Gianicolo: lei non aveva ancora ottenuto la fiducia del Parlamento e non andò benissimo. Si parlò delle responsabilità del porto di approdo di una nave delle Ong e nel giro di qualche giorno si scatenò uno scontro diplomatico fra Italia e Francia. Ma questa volta è diverso. Macron si è lasciato alle spalle una Francia spaccata, con centinaia di migliaia di manifestanti in piazza contro la sua riforma delle pensioni. Per Giorgia Meloni invece è un faccia a faccia che diventa immediatamente, dal punto di vista mediatico, il momento simbolo della sua prima giornata a Bruxelles.
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Come è andata? Secondo il racconto dettagliato dell'inviato del Corriere della Sera, Marco Galluzzo, la premier italiana e il presidente francese sono entrati in albergo allo stesso orario, poco prima delle 23. Hanno scelto una sala privata. Al bar dell’hotel Amigò era già seduto il Cancelliere tedesco con il suo staff. Macron e Meloni invece salutano i loro collaboratori e fanno insieme la scalinata che conduce al primo piano. Le porte si chiudono e a vigilare sulla riservatezza dell’incontro restano le scorte. Se in un primo tempo la notizia era il confronto del disgelo, con il passare dei minuti la prospettiva diventa un’altra: la presidente del Consiglio e il presidente della Francia hanno deciso di parlarsi a tu per tu, da soli. E quando il confronto finisce sono passati 100 minuti, oltre un’ora e mezza. Dopo cinque mesi di gelo i due presidenti avevano tante cose da dirsi.
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