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Serracchiani, bomba Pd sulla Schlein: "Allora andiamo alla conta"

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Una bella grana per Elly Schlein: la minoranza del Pd è in fibrillazione per l'elezione dei nuovi capigruppo del partito e in queste ore era salita la tentazione di una autoconvocazione dei sostenitori di Stefano Bonaccini, sconfitto ai gazebo dalla neo-segretaria alle primarie democratiche di un mese fa. Il timore è di una maggioranza pigliatutto. L'idea di due presidenti di gruppo scelti tra le fila dei sostenitori della Schlein sta infatti facendo saltare lo schema della gestione unitaria e le tensioni rischiano di mettere alla prova la stessa tenuta dell'area che ha sostenuto Bonaccini alle primarie. Tanto che lo stesso presidente Pd ha deciso di convocare i parlamentari della sua area per sabato, per fissare la linea e mantenere unita la minoranza.

 

 

 

Una parte dei 'bonacciniani', assicurano fonti dell'area Schlein, sembra pronta a sostenere l'indicazione Boccia-Braga decisa dalla segretaria, ma altri - a cominciare da larga parte di Base riformista - chiedono allora di andare alla conta, contrapponendo alla candidata della maggioranza magari la stessa capogruppo uscente Debora Serracchiani. Non manca, però, chi propone una soluzione intermedia: evitare di contrapporre un nome a quello della maggioranza, ma chiedere comunque un voto e non la semplice acclamazione, in modo da poter contare le schede e verificare la tenuta della linea della segretaria.

 

 

 

Bonaccini, raccontano, per ora resta un passo indietro: il presidente Pd vuole insistere a chiedere che un capogruppo venga assegnato alla minoranza e per il momento non si pronuncia sui nomi dei possibili candidati da contrapporre, né sull'opportunità di dare vita ad una conta. 

 

 

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