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Elly Schlein e gli "ecoteppisti", rivolta lampo: mezzo Pd si ribella

Tommaso Montesano
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Dal sostegno all’«eroe» Dario Nardella che placca gli attivisti di Ultima generazione intenti a imbrattare Palazzo Vecchio, al silenzio imbarazzato dopo la sortita con la quale il segretario Elly Schlein di fatto si schiera con gli ecoteppisti. Il Pd è passato in meno di una settimana dalla lotta senza quartiere agli estremisti ambientalisti alla tolleranza per chi, in tema di ambiente, sta semplicemente «chiedendo di ascoltare la scienza» (Schlein dixit).

 

 

 

E quindi non bisogna «fare l’errore di guardare troppo il dito e non la Luna (sempre Schlein). Con tanti saluti agli sforzi, anche economici, che le amministrazioni comunali guidate dal Pd stanno mettendo in campo per rimediare alle sortite dei “gretini”. Prendiamo proprio Nardella. Lo scorso 17 marzo il primo cittadino fiorentino si è preso gli applausi di tutti, in primis dal suo partito, per quanto fatto a difesa di Palazzo Vecchio. Quella corsa in direzione del militante ecologista al grido di «che c**** fai?» gli ha portato consensi anche da destra.

 

 

 

LA LISTA DEI COSTI

Ancora ieri, per dire, il sindaco fiorentino ha ricevuto la solidarietà di Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte: «Non c’e rivendicazione di valori, di idee, di principi che giustifichi la violazione dei diritti degli altri. Se io vedessi qualcuno distruggere il bene di un altro, proverei anche io a intervenire. Ho apprezzato che Nardella lo abbia fatto. Ha fatto bene, è stato anche colorito nel suo eloquio, ma io avrei detto anche peggio». «Nessuna battaglia per una causa, anche la più condivisibile, può mai giustificare l’attacco all’arte», aveva reagito a caldo Nardella. E invece, a sentire Schlein, qualche giustificazione c’è. Da qui il palpabile l’imbarazzo del primo cittadino gigliato, peraltro rivale di Elly alle primarie, visto che ha coordinatola mozione del rivale, Stefano Bonaccini. Così come è lecito supporre il malumore dei maggiorenti dem pronti a solidarizzare con Nardella. «Potente il suo gesto: nessuna causa può giustificare l’attacco ad arte e cultura», ha scritto su Twitter, ad esempio, Simona Malpezzi, capogruppo dem al Senato.

 

 

 

Qualcosa non torna tra il «dito» e la «luna» di Schlein. Perché il «metodo» scelto dai militanti di Ultima generazione costa. Il Comune di Firenze per ripulire Palazzo Vecchio, a proposito di rispetto dell’ambiente e siccità, ha dovuto sborsare circa 30mila. E meno male che la vernice era lavabile, visto che con oltre 5mila litri d’acqua è stato possibile ripulire la facciata. È andata peggio a Milano, dove il 9 marzo è stato imbrattato il monumento a Vittorio Emanuele II, in piazza del Duomo. In quel caso si è scoperto che la vernice, al contrario dei proclami dei contestatori, non era lavabile. Così l’amministrazione sarà costretta a sborsare più di Firenze.

 

 


 

«CRIMINALI»

Ieri su Libero abbiamo riferito di come l’amministrazione cittadina abbia confermato che per rimettere in sesto la statua del Re ci sarà bisogno di una lavoro «molto complesso e costoso». Alla faccia del “dito” e della “Luna” di Schlein. Un assist per Fratelli d’Italia. «Non è il bene dell’ambiente andare a sporcare i monumenti e le opere d’arte», attacca Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo, nel corso del suo intervento a Montecitorio sulle comunicazioni del governo in vista del Consiglio Ue. «Chi riempie con i secchi di vernice Palazzo Vecchio è un criminale e anche un criminale ambientale, perché poi servirà tanta acqua in un momento di siccità per togliere quella vernice». 

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