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Meloni, Bonelli la provoca. Lei lo gela: "Non sono Mosè"

Angelo Bonelli

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Scontro in aula alla Camera tra Giorgia Meloni e Angelo Bonelli. "Lei continua a ridere, non c’è problema, è una questione di stile", tuona il leader dei Verdi con due sassi in mano. "Li ho presi a piedi, nell’Adige, normalmente stavano nel fondale, ma io li ho presi a piedi. Quando tornerò a casa li rimetterò dove li ho presi ma questo per far capire che oggi la questione della siccità è drammatica", spiega Bonelli che subito dopo si interrompe perché nel frattempo il presidente del Consiglio stava sui banchi del governo, con il sorriso. "Cosa c’è da ridere, Meloni, rispetto a questioni di questo tipo? È un problema drammatico. La vostra politica energetica, trasformare l’Italia in un hub del gas, è la politica che sta causando...". E di nuovo si ferma per redarguire la premier: "Lei continua a ridere, non c’è problema, è una questione di stile, lo ribadisco. Non c’è cosa peggiore di irridere chi parla quando non lo si condivide, vuol dire che non si hanno argomenti, se non una ideologia spiccia. Voi rappresentate al meglio l’egoismo del presente contro le generazioni che verranno".

 

 

Molto suggestivi "i sassi dell’Adige" ma "io non sono Mosè... non ho prosciugato io l’Adige", replica ironica la Meloni. La siccità, sottolinea il presidente del Consiglio, non dipende dal governo in carica, ma"da tutto quello che non è stato fatto prima", gli ricorda. Detto questo, "siamo d’accordo sul fatto che abbiamo un problema. Su cosa non siamo d’accordo, e non vuol dire non credere nella transizione verde, ma non siamo d’accordo su quali sono le tecnologie necessarie per raggiungere gli obiettivi che l’Europa impone".  Bonelli protesta e il presidente Fontana lo richiama più volte, inutilmente.

 

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