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Meloni ringrazia la Guardia Costiera? Come reagiscono Pd e M5s in Senato

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"Le autorità italiane vanno ringraziate". Giorgia Meloni riferisce in Senato su Ucraina e migranti, alla vigilia dell'imminente Consiglio Ue: quando cita la Guardia costiera, a proposito dei drammatici naufragi di migranti delle scorse settimane, i banchi del centrodestra si alzano per una standing ovation a chi da anni tenta in tutti i modi di soccorrere i disperati traghettati verso l'Italia dagli scafisti, in condizioni vergognose. Ma una parte politica, gli esponenti delle opposizioni presenti a Palazzo Madama, tace: non una mossa, non un applauso dai banchi di Pd, M5s e Sinistra italiana, che evidentemente non ritengono necessario un tributo anche solo virtuale alla Guardia costiera.

 

 

 



E' forse questa la cartina di tornasole delle accuse rivolte dal presidente del Consiglio proprio al centrosinistra. "Criticate ferocemente il governo, me, le scelte che facciamo, le nostre mancanze - è l'invito della Meloni, probabilmente destinato a cadere nel vuoto - ma vi prego fermatevi un secondo prima di danneggiare l’Italia perché questo fa la differenza". Nelle ultime ore, la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani ha chiesto di avere accesso agli atti del governo relativi al naufragio di Cutro, in cui hanno perso la vita oltre 80 migranti. Di fatto, un assedio politico. 

 

 

 

"Sono certa di avere con me la maggioranza degli italiani davanti all'emergenza" dei flussi migratori, ha proseguito la leader di Fratelli d'Italia, e "anche delle forze di opposizione" perché "si può condurre una battaglia politica senza dipingere l'avversario come un mostro". Un auspicio, certo: tutto da vedere se possa trasformarsi in realtà. "C'è un limite da non oltrepassare - ha ammonito ancora la Meloni, rivolta alle opposizioni -, quello che per colpire l'avversario si mette in cattiva luce l'intera nazione e si attaccano le forze dell'ordine e si finisce per danneggiare anche la posizione negoziale dell'Italia ai tavoli". E quella mancata standing ovation la dice lunga, purtroppo. 

 

 

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