Giorgia Meloni, schiaffo a Conte in Senato: "Ucraina, puerile menzogna"
Uno schiaffo a Giuseppe Conte e al Movimento 5 Stelle che specula sulla guerra in Ucraina. La premier Giorgia Meloni riferisce in Senato sul prossimo Consiglio europeo e va dritta al punto: il sostegno dell'Italia all'Ucraina "sarà assicurato in ogni ambito fino a quando sarà necessario, continueremo a farlo senza calcolare ogni tipo di impatto sul consenso, perché è giusto farlo, anche sul piano dei valori. L'aiuto militare all'Ucraina è necessario". La propaganda delle opposizioni e in particolar modo dei 5 Stelle, dunque, non influiranno in alcun modo sulle decisioni che prenderà il governo. "Manterremo gli impegni assunti - ha scandito la premier -, la libertà ha un prezzo. Forniremo uno scudo di fronte ai bombardamenti russi alla popolazione di Kiev", osserva il presidente del Consiglio. Meloni non nasconde la sua irritazione nei confronti di chi racconta "che l'Italia sta spendendo soldi" a danno degli italiani. "Sostenere che i soldi per le armi all'Ucraina vengono sottratti alle pensioni è una puerile menzogna" perché "l'Italia sta inviando all'Ucraina materiale e componenti già in suo possesso". Peraltro, ribadisce, c'è una questione morale in ballo: l'Ucraina "non difende solo la propria terra ma i valori di libertà e democrazia su cui si fonda la nostra civiltà". Kiev "sta difendendo il diritto internazionale, senza il quale sostituiremmo la forza del diritto al diritto del più forte".
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C'è poi la questione dei migranti, con la Meloni che chiama in ballo polemicamente ancora una volta le strategia delle opposizioni. "Criticate ferocemente il governo, me, le scelte che facciamo, le nostre mancanze ma vi prego fermatevi un secondo prima di danneggiare l’Italia perché questo fa la differenza". Traduzione: in Italia scontro aspro, fuori dai confini posizione comune e compatta. "Sono certa di avere con me la maggioranza degli italiani davanti all'emergenza" dei flussi migratori, ha proseguito la leader di Fratelli d'Italia a Palazzo Madama, e "anche delle forze di opposizione" perché "si può condurre una battaglia politica senza dipingere l'avversario come un mostro".
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"C'è un limite da non oltrepassare - ha ammonito riferendosi ai migranti - quello che per colpire l'avversario si mette in cattiva luce l'intera nazione e si attaccano le forze dell'ordine e si finisce per danneggiare anche la posizione negoziale dell'Italia ai tavoli". Il tema è noto: ribaltare il paradigma che ha sempre voluto al centro della questione l'accoglienza dei migranti al posto dello stop all'immigrazione clandestina e del traffico di persone nel Mediterraneo. Il governo di centrodestra vuole imporre una nuova agenda a livello europeo.