Sondaggio Pagnoncelli, il ruolo di Calenda: le cifre che cambiano il quadro
Il sondaggio di Nando Pagnoncelli certifica una situazione politica in costante evoluzione. Tra i tanti temi caldissimi che stanno un po’ mettendo in difficoltà il governo presieduto da Giorgia Meloni e la novità rappresentata da Elly Schlein segretaria del Pd, le intenzioni di voto aggiornate al 16 marzo mostrano dei movimenti significativi rispetto allo scorso mese. Rispetto all’ultima rilevazione, quella del 23 febbraio, è evidente l’effetto-Schelin che ha riacceso l'entusiasmo all'interno del centrosinistra.
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Il Pd è infatti risalito al 19% (+2): merito del riposizionamento a sinistra effettuato con l’elezione della nuova segretaria, che è andata subito a recuperare voti dal bacino del Movimento 5 Stelle. Il partito di Giuseppe Conte è sceso al 16,8% (-0,7), ma ciò che più conta è che un ipotetico campo largo formato dal centrosinistra, dai grillini e dal terzo polo (che è dato al 6,2%, +0,2) in questo momento arriverebbe seriamente a insediare il centrodestra. Certo, l'ipotesi che Calenda corra con Schlein e grillini, però, appare assai lontana dalla realtà.
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Mettendo insieme tutte queste forze - cosa tutt’altro che scontata, anzi altamente improbabile - l’eventuale coalizione che ne uscirebbe fuori varrebbe il 46,5% contro il 47,5% del centrodestra. Quest’ultimo sta pagando i tanti temi delicati che stanno mettendo a dura prova il governo. Ciò non toglie che Fratelli d’Italia è sempre saldamente il primo partito italiano con il 30,3% (-0,7), mentre Lega e Forza Italia sono rilevati rispettivamente all’8% (-0,6) e al 7,2% (-0,2).