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Elly Schlein, salario minimo? No, al minimo: tagliata la paga ai dipendenti Pd

Elly Schlein

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"Signora presidente c’è un dramma di questo Paese di cui non sentiamo parlare mai. La precarietà è il lavoro povero, occorre fissare per legge un salario minimo perché sotto una certa soglia non si può chiamare lavoro ma sfruttamento", gridava Elly Schlein mercoledì  15 marzo in aula lanciando una sfida al capo del governo Giorgia Meloni sul tema del lavoro. Ma la segretaria del Partito democratico al di là dei proclami sul salario minimo diventato ormai il suo cavallo di battaglia in realtà smentisce se stessa. Il suo Pd infatti ha deciso di rinnovare per un altro anno la cassa integrazione in deroga ai 90 dipendenti. 

 

 

E così, con la proroga della Cig il loro stipendio è ridotto, "in prima battuta dell’80%. Nel caso dei democratici si tratta di una misura in atto, a rotazione, dal 2017. E dunque per i lavoratori collocati a riposo il salario è al minimo legale", riporta il Giornale.

Il Pd, infatti, ha rinnovato anche per il 2022-2023 la richiesta per la cassa integrazione in deroga per i suoi dipendenti. L’ex tesoriere Verini lo conferma a Il Giornale: "Sì, la Cig è stata rinnovata per più di 90 lavoratori fino al 30 settembre 2023". Ergo, "i lavoratori resteranno senza salario minimo fino al 30 settembre 2023. Altri 6 mesi senza uno stipendio dignitoso? Non c’è alternativa". 

 

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