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Guido Crosetto, schiaffo alla Russia: "Solo beceri insulti"

Guido Crosetto

Da.Mas.
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Guido Crosetto è sereno. «Lo voglio ribadire per non alimentare un ulteriore, inutile, motivo di scontro: non mi sento minacciato e sono certo che non ci siano taglie o altro, su di me. Se ci fossero stati rischio minacce reali di tale gravità, ne sarei certamente stato informato e non è mai accaduto», scrive in un messaggio su Twitter. Passano le ore e il ministro continua a minimizzare: «Sono assolutamente tranquillo. Penso che quello che è uscito sui vari siti sia uno dei tanti allarmi che giungono ogni giorno, da fonti disparate, che le nostre autorità a ciò preposte, verificano e spesso archiviano. Sono certo che nessuno andrà mai oltre i beceri insulti».

Eppure sembra esserci una minaccia concreta dal Cremlino rivolta al ministro della Difesa italiano, «con tanto di taglia sulla sua testa», si parla di ben «quindici milioni di dollari», come scrive Il Foglio, spiegando che «questa, almeno, è la segnalazione arrivata ai vertici del governo da parte della nostra intelligence». «Dietro le minacce al titolare della Difesa- continua il giornale - ci sarebbe l’ex presidente russo Medvedev e l’ordine di colpire diramato alla Wagner, che ha due cellule in Europa».

 

La brigata Wagner, gruppo di mercenari russi, capeggiato dall’oligarca Evgeny Prigozhin, non avrebbe gradito le recenti esternazioni di Crosetto, ovvero che «l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani». La risposta di Prigozhin, era stata immediata: «Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci». 

 

Certo è che sempre, quando si ha a che vedere col regime di Mosca, bisogna distinguere tra propaganda e realtà, in una guerra ibrida che per il Cremlino è “totale” e senza esclusione di colpi. In serata dal governo una notizia rassicurante: non risulta alcuna evidenza di intelligence riguardanti concrete minacce nei confronti del ministro Crosetto. Avrebbe risposto il sottosegretario Alfredo Mantovano in una lettera inviata al presidente del Copasir Lorenzo Guerini, che aveva chiesto informazioni in merito. La lettera confermerebbe inoltre l’impegno dell’intero comparto sicurezza nel continuare a vigilare e a mantenere alta l’attenzione. Solidarietà al ministro dalla senatrice di Fratelli d’Italia, Ester Mieli: «L’Italia di certo non si lascerà intimidire da tali atteggiamenti. Una notizia alla quale si deve reagire uniti e con fermezza. Mi auguro che anche da Bruxelles arrivino parole di solidarietà».

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