Elly Schlein umilia Conte: "Niente voti", e lei reagisce così
"Non vi hanno votato". Ed Elly Schlein applaude platealmente, tra gli applausi del pubblico del Congresso della Cgil a Rimini. A parlare è il segretario del sindacato rosso Maurizio Landini, in un pesante atto d'accusa alla sinistra e alle opposizioni. Lo dice in faccia alla leader del Pd Schlein, a Giuseppe Conte del M5s, a Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, a Carlo Calenda capo di Azione e Terzo Polo. Una bocciatura integrale che lascia tre dei quattro politici con l'amaro in bocca. Un pugno allo stomaco che però non tocca minimamente la Schlein, per sua fortuna estranea alla debacle elettorale del 25 settembre scorso e che anzi grazie proprio ai quei risultati ha forse trovato la chiave per scalare il Nazareno, vincere le primarie e presentarsi come forza nuova contro Giorgia Meloni e il centrodestra. Da qui gli applausi convinti, una sorta di schiaffo a quelli che sulla carta sono i suoi alleati. Molto sulla carta, a giudicare da quanto accaduto sul palco.
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"Quando abbiamo chiesto a tutti di partecipare lo abbiamo fatto perché la discussione fosse vera, sapendo che ci sono idee diverse, chi è qui rappresenta forze politiche importanti ma che hanno perso le elezioni, chi non ha votato ha pensato che anche voi non dovevate prendere voti", ha spiegato Landini, andando dritto al sodo. Che l'opposizione unita non esista, al momento, lo hanno riconosciuto tutti. Al di là delle frasi fatte sul "confronto da portare avanti" e le possibili intese parlamentari su salario minimo, lavoro, diritti o sanità ("Così spacchiamo la maggioranza", ha suggerito Calenda. Già, ma poi?), lo scenario è ancora quello di una unità impossibile a sinistra.
La prova plastica è arrivata da Calenda, che ha detto a chiare lettere: "Potrei governare con le persone che sono qua? No". Fischi dal pubblico deluso: "Poi fate i fischi - ha replicato il fondatore di Azione -. Ma non condivido la linea di politica estera: il popolo ucraino va sostenuto militarmente fino alla sconfitta della Russia. Non è vero che il Jobs Act non ha creato posti di lavoro". Di nuovo interrotto dalle contestazioni, Calenda ha detto: "Voi fate 200 milioni di manifestazioni per difendere la democrazia, almeno fatemi finire di parlare". Gli ha fatto eco a fine incontro proprio Conte: "Sono discorsi astratti governerebbe con questo o quello, partiamo da questi 4 grandi patti" su lavoro sanità scuola e disuguaglianze e "cerchiamo di costruire contenuti che ci possano dare un orizzonte di marcia comune e poi di lì si vedrà se c'è un perimetro". Chi vivrà (o sopravviverà) vedrà.