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Schlein e il salario minimo, il sospetto dietro il discorso in Aula

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Primo duello in Aula tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. La neo segretaria del Partito democratico ha deciso di incentrare il suo primo discorso alla Camera sul salario minimo. Proprio così. La dem ha scippato il Movimento 5 Stelle e, a gran voce, ha accusato il premier di ignorare "un dramma di questo paese di cui non ci sentiamo parlare mai". Cosa? "La precarietà e il lavoro povero. Più di tre milioni di lavoratrici e lavoratori poveri anche se lavorano, occorre fissare per legge un salario minimo perché sotto una certa soglia non si può chiamare lavoro ma sfruttamento". Da qui la proposta targata Pd: "Le chiedo di approvare subito un salario minimo e un congedo paritario". 

 

 

Una battaglia legittima, che però la Schlein ha "copiato". Sì perché solo pochi mesi fa Giuseppe Conte è tornato a ribadire la necessità di un salario minimo. Un punto - un po' come il reddito di cittadinanza - sul quale i grillini hanno sempre insistito. Non a caso il loro leader rivendicava: "Sul salario minimo io è dal primo giorno che ho presentato una proposta: quindi in Parlamento se si uniscono altre forze è un bene. Lo vedremo".

 

 

E la Schlein sembra aver colto la palla al balzo. Che sia vero interesse o mero opportunismo? D'altronde che la piddina sia vicina su parecchi temi (reddito di cittadinanza compreso) ai Cinque Stelle non è una novità. Diversi analisti politici vedono già la segretaria pescare nel mondo pentastellato. E, perché no, magari anche nel suo elettorato. Gli stessi sondaggi mostrano una crescita del Pd a discapito di un calo del M5s. Ma non solo. Il sospetto dei più maliziosi è che la Schlein punti a un tema importantissimo per i cittadini e, cavallo di battaglia 5 Stelle, in mancanza di altri contenuti. Basta pensare al passo indietro sulla mozione di sfiducia al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Che la Schlein abbia capito che sull'immigrazione gli italiani stanno dalla parte del governo? Chissà...

 

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