Coppie gay, "no" della maggioranza sui figli: si scatena l'inferno in aula
Stop in Aula. La commissione Politiche europee del Senato ha bocciato la proposta di regolamento Ue. Quest'ultima prevedeva il riconoscimento dei diritti dei figli anche di coppie gay e l'adozione di un certificato europeo di filiazione. La risoluzione della maggioranza - contraria alla proposta di regolamento e presentata dal relatore, il senatore Giulio Terzi di Fratelli d'Italia - è passata con 11 voti favorevoli e 7 contrari. Compatte sul "no" tutte le opposizioni.
E così si è scatenato il caos: "No alla maternità surrogata e all'utero in affitto - vanno ripetendo Maurizio Gasparri e Pierantonio Zanettin -. La risoluzione votata oggi in commissione Politiche Europee al Senato ribadisce la nostra netta contrarietà a queste pratiche inaccettabili". I due senatori di Forza Italia parlano di "una materia delicata". Per questo "va adottato il principio di massima cautela. Solo l'ampio divieto di ricorrere alla maternità surrogata è in grado di evitare lo sfruttamento delle condizioni di fragilità delle donne. L'utero in affitto risulta lesivo della dignità della gestante, ma anche dello stesso bambino".
Di diverso parere la vicepresidente del Parlamento europeo, la piddina, Pina Picierno, che arriva addirittura a definire il governo "una maggioranza dalla vocazione reazionaria". Non da meno il Movimento 5 Stelle: "È avvilente vedere come questa maggioranza sia in grado di strumentalizzare qualsiasi cosa passando sulla carne viva delle persone, in questo caso addirittura dei bambini", rincarano la dose Dolores Bevilacqua e Pietro Lorefice. Ma l'esecutivo non indietreggia e contesta alla proposta europea di non rispettare "i principi di sussidiarietà e di proporzionalità nella misura in cui consente di invocare il motivo dell'ordine pubblico solo caso per caso e in quanto non prevede di poterlo invocare per negare il riconoscimento del certificato europeo di filiazione".