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Giorgia Meloni, profezia Mentana: "A chi deve stare attenta"

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E' un direttore molto "politico", Enrico Mentana: al TgLa7 o alle sue Maratone non manca mai qualche chicca del direttore. Ma nell'intervista al Corriere della Sera, come accaduto raramente, si sbilancia in giudizi abbastanza netti sui protagonisti della scena e azzarda addirittura una profezia. A far cadere Giorgia Meloni potrebbe essere un uomo.

 

 



Il fondatore del Tg5, volto-simbolo dell'informazione della Mediaset di Silvio Berlusconi per 15 anni ma mai assimilabile al campo del centrodestra, Mentana conferma la sua estrazione progressista: "Ho votato socialista dal 1975 al 1992; poi non ho più votato. Ma conservo gli ideali di progresso, di diritti civili, di giustizia sociale della mia giovinezza". Di sinistra, dunque, anche se non mancano certe sue stilettate al campo guidato oggi da Elly Schlein e Giuseppe Conte.

 

 

 

"La sinistra non mi sta antipatica; la sinistra è antipatica - replica con una battuta -. Anche questo lo sanno tutti, come la formazione della Grande Inter. È aristocratica, elitaria, convinta di essere la parte migliore, vocata a governare anche quando (quasi sempre) perde. È come la vecchia Y10: piace alla gente che piace; e dispiace a tutti gli altri. Ma la destra mi è estranea, e quella dei decreti rave e migranti ancor di più". Chiaro e tranchant. Resta forse un grande rammarico, Matteo Renzi: "Nel 2014 era il fidanzato d’Italia. Ma si è preoccupato di vincere, non di seminare. E poi a vincere le Europee son buoni tutti, pure Salvini".

 

 



Oggi il panorama è dominato da due donne volitive ed emergenti: Meloni a Palazzo Chigi e la Schlein alla guida del Pd. Più che da Elly, spiega Mentana, Giorgia "deve guardarsi dalla componente maschile della sua maggioranza". Davvero saranno Matteo Salvini e Silvio Berlusconi faranno cadere il governo? Secondo Mentana, potrebbero essere alla base di un effetto avverso, perché "dovranno distinguersi di continuo, per garantire la propria sopravvivenza".

 

 

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