Strage di migranti in Libia, Magi: "denunciamo il governo"
La nuova strage di migranti, 30 dispersi al largo della Libia, si trasforma nella clava politica della sinistra contro il governo di Giorgia Meloni. E Riccardo Magi, segretario di +Europa, annuncia di voler denunciare le autorità italiane che secondo la Ong Alarm Phone, che ha dato per prima su Twitter la notizia, "ha deliberatamente evitato di soccorrere" l'imbarcazione. La Guardia Costiera, però, ha smentito sottolineando come i soccorsi ai 17 sopravvissuti siano avvenuti in acque Sar di non pertinenza italiana. Chissà se Magi, Fratoianni e Bonelli preferiranno la versione della Ong a quella delle (vituperate) autorità di casa nostra.
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"A largo delle coste libiche l'ennesima gravissima tragedia di un naufragio con decine di morti - sono le parole di Magi -. A questo punto non ci resta che valutare la possibilità di presentare una denuncia perché le autorità italiane, come emerge dalla ricostruzione, avrebbero ritardato i soccorsi in attesa della guardia costiera libica che non è mai arrivata". "Le sanzioni penali appena aggravate nel decreto Cutro - spiega Magi - potrebbero infatti essere riferite anche alle autorità italiane, considerata la commistione tra guardia costiera libica e trafficanti: alla luce delle nuove norme volute da Meloni e Salvini, valuteremo se ci sono le condizioni per una denuncia nei confronti delle autorità del nostro Paese, che grazie al governo potrebbero configurarsi come complici degli scafisti".
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Sprezzante il commento di Nicola Fratoianni, leader di Sinistra italiana: "Hanno più sollecitudine per andare alle feste di compleanno di un 50enne piuttosto che ad organizzare un efficace sistema di ricerca e soccorso nel Mare Mediterraneo. Una gigantesca onda di vergogna - conclude l’esponente rossoverde - travolgerà il governo italiano e la Ue per i loro ritardi ed omissioni".
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Incalza anche il suo sodale Angelo Bonelli, dei Verdi: "È sconcertante quello che sta accadendo nel Mediterraneo: ci troviamo di fronte ad un altro naufragio con decine di vittime e di annegati. Si tratta dello stesso gommone che è stato segnalato ieri sera e al quale il governo italiano ha chiesto di tornare indietro e alla guardia costiera libica di intervenire, risultato: altre vite annegate in mare. Il ministro Piantedosi, che coordina queste operazioni, è un’onta per l’Italia e ne chiediamo dimissioni".