Giorgia Meloni, "questo non è professionale": alta tensione con i giornalisti
Giorgia Meloni "sotto assedio" dei giornalisti a Cutro nella conferenza stampa al termine del Cdm. La premier viene contestata sulla ricostruzione degli eventi del naufragio del 26 febbraio scorso, incalzata, in una situazione confusa e tesa, dalle domande sul perché non siano uscite le motovedette della Guardia costiera. "Qualcuno pensa davvero che il governo o le istituzioni italiane non hanno fatto qualcosa che avrebbero potuto fare?", chiede la premier. "No", rispondono i i giornalisti.
"Rispondete...": Cutro, la domanda della Meloni che zittisce la sala stampa (e la sinistra)
E per Meloni "questo è già un passo avanti". Ma gli inviati e i corrispondenti locali continuano a non essere soddisfatti dalle risposte della Meloni, che a loro dire fa confusione sui tempi dell’intervento e sulle miglia di distanza del barcone dalla costa. Il ministro dell’Interno Piantedosi ricorda di aver ricostruito gli eventi "in cinque informative in Parlamento, potete andare a leggerle". Ma questo non basta a calmare gli animi. Qualcuno si alza, il nuovo capo del servizio stampa di palazzo Chigi Mario Sechi tenta di riportare l’ordine fino all’ultima domanda. Ma poi alla fine è di nuovo assedio, con i giornalisti che la incalzano sul perché non sia andata al Palamilone a rendere omaggio alle vittime e a incontrare i famigliari. "Ci vado volentieri" taglia corto, prima di ripartire per Roma. Infine in sala stampa si sente una frase che racchiude tutto: "Questo però non è professionale". Una bordata ai cronisti che hanno letteralmente processato la Meloni e il governo.
"Li cercheremo ovunque, 30 anni di pena". Cutro, pugno di ferro del governo