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Elly Schlein, il piano di Giuseppe Conte per farla fuori

Pietro Senaldi
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Piuttosto che sbattere i soldi nel cassonetto dei rifiuti, sempre meglio spenderli nel reddito di cittadinanza. È la linea politica di M5S per lanciare la sua sfida al Pd di Elly Schlein, che lo sta distanziando nei sondaggi. D’altronde, il centrodestra insegna, più due partiti alleati si somigliano e insistono su un bacino elettorale simile, più la competizione diventa feroce. Amor di fratello, amor di coltello, e qui la questione gender c’entra poco.

Dalla sua cella chiusa a otto mandate, l’ex europarlamentare dem Panzeri, poi trasmigrato in Articolo 1 e comunque sempre e per sempre sindacalista della Cgil, ha fatto sapere ai magistrati che lo interrogavano che gli giravano talmente tanti contanti in tasca da averne nausea, al punto da buttarli via per disfarsene. Mossa suicida o disperato tentativo di stupire, preludio alla richiesta d’infermità mentale o messaggio cifrato ai compagni di merende? Siamo perfino oltre a Mariuolo Chiesa, il craxiano che si mise a buttare milioni di lire nel water. Lui almeno aveva un’urgenza e un buon motivo per farlo, i poliziotti di Di Pietro alla porta per arrestarlo.

 

 

GRILLO IL COMICO - Fatto sta che Conte, il quale come va dicendo Grillo per far ridere in teatro in questi giorni «sta migliorando», se non del premier almeno ha la stoffa dell’avvocato e ha annusato una pista favorevole da battere. Ieri non a caso era sul luogo del delitto, a Bruxelles, per incontrare la presidente dell’Europarlamento, la maltese Metsola, dei Popolari, maggioranza Ursula nella quale Giuseppi traghettò M5S pugnalando la Lega un’altra vita fa. Ufficialmente il leader pentastellato era lì a chiedere soluzioni per i migranti, ma si sa che da questo orecchio la Ue ci sente poco. Allora l’eclettico grillino ha allargato la discussione ad argomenti più proficui per la sua causa, esortando la presidente a un’energica azione di trasparenza per fare luce sui conflitti d’interesse che nel plumbeo cielo belga svolazzano come rondini a primavera. Per essere più precisi, leggasi Qatargate.

I grillini in Europa sono gli ultimi arrivati, contano come il due di denari a briscola coppe e quindi sono fiduciosi che lo scandalo dei soldi arabo-marocchini lordi tutti i componenti della suddetta maggioranza Ursula, quelli di sinistra più dei popolari per tradizione, visto che alla cassa alla fine ci stanno sempre loro, ma lasci mondi proprio i seguaci del comico, che sono ladri di galline e non certo a sei zeri. La questione è semplice, quasi matematica: se l’Europarlamento indaga su se stesso, la macchia si ingrossa e se, volesse il cielo, ragiona Conte, si scoprisse che il Pd, Sinistra Italiana o compagni vari ci sono dentro anche solo fino al ginocchio, bingo. M5S rispolvererebbe la propria anima giustizialista e cavalcherebbe l’inchiesta, puntando contro il nuovo alleato.

Certo, la Schlein potrebbe sempre dire di essere l’ultima arrivata e di non aver alcuna responsabilità nella selezione della classe dirigente marcia. Ma le verrebbe rinfacciato che lei proprio dall’Europarlamento arriva, e come ha fatto a non accorgersi di nulla? E se davvero non se ne è accorta, siamo sicuri che ha la stoffa del leader? E comunque, quando sulla testa del tuo partito volano escrementi, in una politica che è ormai ostaggio dei social, dei sospetti, delle accuse a vanvera e delle dimissioni chieste finanche prima dell’apertura dei processi, qualcosa addosso ti casca sempre.

 

 

Ne vedremo delle belle. M5S e Pd hanno fatto pace da una settimana e già la sfida si annuncia senza esclusione di colpi. Idem approfittano degli elementi che stanno uscendo dall’inchiesta di Bergamo sulle responsabilità del Covid per far passare il leader grillino per un fesso. Quando gli era necessario per governare, il Pd schierava i suoi giornali a sostegno di Conte.

L’avvocato veniva fatto passare come il premier che meglio fronteggiava il Covid al mondo, salvo poi essere sostituito, unico leader del pianeta cacciato in piena pandemia per incapacità, perché stava travolgendo i dem nel disastro. Ora che l’inchiesta fa emergere responsabilità nella gestione della pandemia che probabilmente non sono penali ma certo sono politiche, il Pd sta facendo un deciso passo indietro, lasciando Conte solo con la sua vanità.

SPERANZA IL RESPONSABILE - Il gioco è sempre lo stesso: più scende M5S, più salgono i dem, e allora tutto fa brodo. I primi si giocano lo scandalo Panzeri, i secondi le lacune sul virus, provando a far dimenticare che portano la responsabilità del ministro Speranza. Ai tempi era leader di Articolo 1 ma al governo in quota D’Alema e Bersani che, guarda il caso, sono tra i padrini della Schlein e del “nuovo” Pd, quello che svolta a sinistra e spolvera il dna post-comunista della “Ditta”. Prossimi fronti dello scontro tra amici: termovalorizzatore romano, sostegno all’Ucraina e difesa del reddito di cittadinanza. Come andrà a finire? Tra grillini e neopiddini, serve la sfera di cristallo per capirlo. Più facile prevedere che la Schlein, presto o tardi, dovrà fronteggiare una scissione. L’unica cosa che trattiene molti parlamentari dem dall’addio è che non sanno dove andare, visto che Renzi e Calenda non garantiscono posti né futuro, e a sinistra c’è bisogno di tutto tranne che dell’ennesimo partitino di mestieranti.

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