Cutro, "migranti fascisti": la vergogna sul Fatto quotidiano
Migranti e fascisti. Facile no? Come suo solito, il Fatto quotidiano regala in prima pagina una vignetta capace di mescolare in parti uguali cattivo gusto, cinismo e strumentalizzazione politica.
Il colpo basso, firmato Natangelo, va a segno su un tema peraltro drammatico e delicatissimo come la strage di migranti di Cutro, ma d'altronde sul naufragio la stampa "d'opposizione", a partire da Repubblica e Stampa, ha saputo dare il peggio di sé fin da subito, nelle primissime ore in cui ancora si contavano morti e dispersi nelle acque della Calabria. Purtroppo, dunque, c'è poco da stupirsi. Ma da rabbrividire, sì.
Migranti e fascisti: guarda la vignetta di Natangelo sul Fatto quotidiano
Nella vignetta di Natangelo, solitamente più misurato delle altre matite armate al servizio di Marco Travaglio, Vauro e Mannelli, si vede un altro barcone di disperati in balìa delle onde del Mediterraneo. e si annunciano "nuove strategie". Quali sarebbero? "Quando arriviamo in vista delle coste italiane - arringa uno dei migranti stipati sulla bagnarola - alzate il braccio destro e salutate così". "E dici che ci salveranno?", chiede titubante un altro. "Fidatevi". Se questa è satira, è roba da stomaci forti.
Ma il titolo a botta caldissima della Stampa, "Strage di Stato", rimane nonostante gli sforzi delle testate concorrenti oggettivamente imbattibile. "Volgare, giornalisticamente sbagliato, irrispettoso delle istituzioni, da sciacallaggio giornalistico e infame da leggersi", lo ha bollato così Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d'Italia, in un durissimo faccia a faccia con il direttore del quotidiano torinese Massimo Giannini martedì sera a Otto e mezzo, su La7.
"Tu chiedi gravitas a Piantedosi - ha proseguito l'ex esponente di Alleanza nazionale -, ma sai che accusa è quel titolo? Come se qualcuno avesse voluto far morire quelle povere persone? Questo è il Paese che accoglie di più e vuole ancora più immigrati regolari, ma per colpa delle leggi di sinistra l'Italia è un paese colabrodo, non si fermano in Grecia, a Malta o a Cipro ma vengono tutti qui, perché qualcuno ha spiegato loro che noi accogliamo tutti, anche gli irregolari, anche se questo non è possibile".
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