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Elly Schelin, scena muta contro Piantedosi in aula: tensioni nel pd

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A poco più di una settimana dall'elezione di Elly Schlein alla guida del Partito democratico arrivano le prime delusioni. Il leader dem avrebbe dovuto passare dalle parole ai fatti. Peccato però che non sia accaduto. Il banco di prova? L'informativa di Matteo Piantedosi sulla tragedia avvenuta a Cutro. Dopo aver passato giorni a invocare le dimissioni del ministro degli Interni, la Schlein ha fatto scena muta.

 

 

Di fronte a un centrodestra compatto sul naufragio che ha portato alla morte accertata di 72 persone e a un numero ancora imprecisato di dispersi, la sinistra si è divisa. O meglio, tutti aspettavano un duro intervento del loro capo di partito, rimanendo però delusi. "Oggi Elly gliele canterà", "Finalmente abbiamo un capo… Cioè, no scusate: una capa", sono stati gli sfoghi in Transatlantico prima di lasciare spazio a dubbi: "Oh, dico: siete proprio sicuri che sarà lei a parlare?". La Schlein ha infatti preferito lasciare la parola a Giuseppe Provenzano: "Mancato intervento Guardia costiera scelta politica. Il governo dev’essere indagato per strage colposa", è stato il sunto del suo discorso mentre una silenziosa Schlein si limitava ad annuire.

 

 

Neppure l'unione tra alleati al governo ha preoccupato la dem, che ha preferito rimanere seduta sul suo scranno ad ascoltare. Lo stesso Giorgio Mulè, vice-presidente della Camera ed esponente di Forza Italia, ha ironizzato: "È successo - ha riferito al Corriere della Sera - che la nuova segretaria del Pd ha usato la vecchia grammatica: e, invocando le dimissioni di Piantedosi, ci ha costretti al grande abbraccio". E ancora: "Posso anticiparle che vedrà le stesse scene di solidarietà, anche quando solleciterà le dimissioni di Valditara". Risultato? "Anche oggi un'occasione sprecata per rispondere a domande molto precise e cioè chi ha deciso che intervenisse la Guardia di Finanza anziché la Guardia Costiera?", ha replicato la Schlein ai cronisti archiviando la sua di occasione.

 

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