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Michele Santoro sbotta: "Dico una cosa scomoda, Bersani si arrabbierà"

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Michele Santoro torna a ribadire la propria contrarietà alla guerra in Ucraina. Ospite di Giovanni Floris a DiMartedì nella puntata del 7 marzo, l'ex volto Rai si dice contro le armi, perché "hanno portato a distruggere l'Ucraina, però potevamo trovare un punto di incontro tra chi, come me, è contro all'invio di armi e chi no". Da qui l'attacco ai politici: "Schlein, Meloni non possono mettere la testa sotto la sabbia su un punto: qual è la linea rossa che non dobbiamo oltrepassare? Il New York Times, e non il Tg1 che sulla guerra non ha tirato fuori una notizia, ha detto che gli ucraini hanno fatto saltare il Nord Stream che univa la Russia all'Europa, vogliamo capire che stiamo distruggendo l'Europa?".

 

 

Poi il giornalista se la prende con Pier Luigi Bersani. Il motivo? Il Covid. "Dirò una cosa scomodissima, Bersani si arrabbierà. Non dobbiamo tracciare sempre le responsabilità sul piano giudiziario, questo è uno sport italiano che dura vent'anni e non porta a niente. Perché non chiamiamo le famiglie delle vittime e ammettiamo di aver fatto un errore invece di portarle in tribunale?". 

 

 

Parole su cui l'ex ministro non si dice d'accordo: "Ci aspettiamo dalla magistratura che vada a vedere gli illeciti e non gli errori fatti con il senno del poi. Le zone rosse se è un problema nazionale deve farle il governo, se è regionale no. Noi siamo stati i primi in Occidente a essere investiti da questo problema, quindi prima di fare altra confusione, io mi auguro che un'inchiesta la facciano e vadano a vedere gli illeciti". 

 

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