Migranti, Salvini: "Non sono viaggi della speranza. E Piantedosi non si tocca"
A poche ore dall'informativa di Matteo Piantedosi in Parlamento sulla tragedia di Cutro - oggi, martedì 7 marzo - il vicepremier Matteo Salvini assicura che sul tema migranti "la squadra di governo è assolutamente compatta. Sulla professionalità, lo scrupolo e l'umanità di Piantedosi metto la mano sul fuoco", aggiunge intervenendo a Rtl 102.5. Il ministro dei Trasporti respinge anche la richiesta di dimissioni giunta dalle opposizioni. "O è ignoranza o è malafede. La Guardia costiera - prosegue il leader della Lega - conta di 10.200 donne e uomini pronti a rischiare per salvare vite. La tragedia che si è vissuta" nei giorni scorsi, "che ha come unici colpevoli scafisti e trafficanti, non è stata ravvisata come intervento di soccorso dalle autorità internazionali. La Guardia costiera è stata purtroppo avvisata a tragedia avvenuta. Attaccare me ci sono abituato, mi chiedono processi da anni perché faccio il mio lavoro, ma tirare in ballo un corpo di eccellenza dello Stato, mi sembra bassa politica".
Dunque Salvini ricorda anche i dati dell'Onu e difende i decreti sicurezza varati quando era al Viminale: "Negli ultimi dieci anni, l'anno in cui si verificarono meno morti nel Mediterraneo fu il 2019 quando ero ministro dell'Interno ed erano in vigore i decreti sicurezza, perché è ovvio che meno gente fai partire a opera dei trafficanti, meno gente rischia di morire". E rispondendo all'appello della vigilia del Presidente della Repubblica, afferma: "Si deve finalmente coinvolgere l'Unione europea nell'accoglienza di chi ha diritto di essere accolto, possibilmente allestendo dei punti di ascolto e di raccolta delle domande al di là del Mediterraneo per togliere il terreno sotto i piedi agli scafisti".
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Le vittime della tragedia di Cutro, sottolinea, "hanno pagato per il loro viaggio dai 7 agli 9 mila dollari. Sono traffici organizzati dalle mafie, non viaggi della speranza", rimarca Salvini smentendo le teorie della sinistra. Ora, riprende il leghista, si deve quindi garantire "il flusso di immigrati regolari che possono servire in agricoltura, nei servizi o per coprire alcune professioni". La cosa importante, insiste, è "contrastare i trafficanti e garantire accoglienza a chi ne ha diritto". E sulle presunte polemiche sul prossimo decreto conclude: "Di immigrazione si occupa il ministro Piantedosi, ma abbiamo sempre condiviso tutto in Consiglio dei ministri. Aspetto di essere smentito: ma l'anno in cui ci sono stati meno morti e dispersi in mare e' stato quello in cui erano in vigore i decreti sicurezza", conclude Matteo Salvini.
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