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Inchiesta Covid, il capo di gabinetto di Speranza: "Gente non all'altezza"

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Emergono carte clamorose nell'ambito dell'inchiesta Covid. Riavvolgere il nastro fino al 23 febbraio 2020, giorno in cui si comprende che il coronavirus non ha colpito soltanto Codogno e Vo' Euganeo: il Covid stava iniziando a flagellare l'Italia. La paura montava.

Ed in quel contesto, rivela il Corriere della Sera, il capo di gabinetto del ministero della Salute, Goffredo Zaccardi, scrive a Pierluigi Bersani, a cui è molto legato (ragione per la quale Speranza lo ha scelto come capo di gabinetto al ministero che all'epoca occupava).

"Posso pararti riservatamente anche per telefono?", scrive Zaccardi a Bersani. E quest'ultimo risponde: "Ti chiamo io più tardi". Un'ora dopo, Zaccardi aggiunge: "Puoi parlare?". Ma a quel punto procede con i messaggi: "Penso sia evidente che da Ruocco in giù i nostri non sono stati all’altezza", sgancia la bomba. Il riferimento è al segretario generale Giuseppe4 Ruocco. 

Poi parlando con Bersani fa il punto sui primi giorni di emergenza: "Le persone che rientravano transitando da qualunque aeroporto del mondo dalla Cina andavano messe in quarantena. Questo non ci avrebbe messo totalmente al riparo dal virus, ma dalle responsabilità sì. E i voli erano molto più controllabili. Questo è ciò che penso", afferma. Parole pesantissimi e che potrebbero anche dare una svolta significativa all'inchiesta in corso.

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