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Elly Schlein, torna pure Nichi Vendola? "Non la ho votata. Ma..."

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Toh, chi si risente: Nichi Vendola. Ora che Elly Schlein si è presa il Pd, torna a parlare l'ex leader di Sinistra Ecologia e Libertà nonché ex governatore della Puglia. E Vendola ovviamente si schiera con la neo-segretaria.

"Non ho votato alle primarie del Pd, non sono né un iscritto né un elettore del Pd. Le mie tessere sono di Nessuno tocchi Caino e di Sinistra Italiana. E la tessera del mio partito è bellissima: è una citazione di una vecchia campagna del Pci, c'è un bosco verde e sopra lo slogan Questa è una proposta rossa salviamo il Pianeta. Oggi però Elly ha una grande opportunità, ma dovrà scalare vette impervie e altissime, la sua scommessa riguarda la natura di un partito segnato non solo dalle degenerazioni governiste ma anche dalla subalternità ai totem e ai tabù dell'ideologia liberista", afferma in un'intervista all'edizione pugliese di Repubblica. Insomma, il consueto Nichi Vendola, dal linguaggio evocativo e contorto, a tratti difficile da comprendere. Proprio come Elly Schlein.

"Immagino - riprende Vendola - che ci sia chi spera, gattopardescamente di cambiare tutto per non cambiare niente. Vedremo, ma sia chiaro: se l'invocata unità del Pd significa non toccare i gruppi di potere, non contrastare il trasformismo, permanere nella palude del moderatismo e del liberismo, allora quell'unità mitica del partito diviene non la medicina ma una forma di malattia, l'antidoto al cambiamento. Ora campo largo? Abbiamo un lungo cammino da compiere, per ricostruire un blocco e un'agenda progressista e antiliberista. Vogliamo cominciare a discutere in modo approfondito e competente di cio che insidia e minaccia la nostra vita e la nostra umanità? Le guerre, il cambiamento climatico, la crescita vergognosa delle diseguaglianze. L'alleanza non è un a priori, ma la conseguenza di un lavoro comune e di una comune visione del futuro", rimarca suggerendo nei fatti di procedere con cautela nell'affiancarsi al M5s di Giuseppe Conte. 

"Urge ad esempio - dice ancora - discutere in Puglia e non solo lì di come stanno le nostre reti di welfare, di come evolve il mercato del lavoro, di quali politiche industriali, di quale transizione ecologica ed e energetica, di quale protezione e valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio, di quale accoglienza per i migranti. Infine in Puglia il centro sinistra può tornare a vincere, a condizione che ridia speranza e prospettive di futuro ai pugliesi. Penso che ad esempio Decaro sia stato ed è uno dei migliori sindaci d'Italia. Ha le capacità, la credibilità, la popolarità che rendono direi naturale la sua candidatura", conclude Nichi Vendola.

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