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Schlein-Conte, l'abbraccio? Sallusti: cosa significa questa foto

Alessandro Sallusti
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L’abbraccio ieri in piazza a Firenze tra Elly Schlein e Giuseppe Conte chiarisce bene dove batterà il cuore del Pd prossimo venturo. Si va diritti ancora più a sinistra, a braccetto con i Cinque Stelle e con la Cgil a fare cagnara con le solite armi spuntate dell’antifascismo e della “difesa della Costituzione” che nessuno sta attaccando. Affari loro, dal 1948- anno delle prime elezioni politiche della neonata Repubblica - a oggi la maggioranza degli italiani si è chiaramente espressa contro la sinistra radicale ma niente, più prendono facciate più insistono con sorprendente masochismo. Solo Matteo Renzi, nella storia del Pd, provò a collocare la sinistra in un’area frequentabile da persone di buon senso ma venne abbattuto dai suoi per eccesso di successo. Affare loro anche questo, ma certo le immagini arrivate ieri da Firenze ci riportano indietro a stagioni pericolose, quelle della contrapposizione di piazza.

Già, se nelle urne non passi, se in Parlamento non tocchi palla, non resta che agitare le piazze contro il governo legittimamente eletto. Intendo: il comunismo non potrà mai più tornare ma i metodi comunisti sono ancora in auge. E sono metodi pericolosi per la stabilità sociale, figli di un mix tra menzogne, odio e demagogia. Se, come è successo ieri a Milano, degli studenti di un liceo classico, pensando di fare una cosa democratica, appendono manifesti con il Primo ministro e il ministro dell’Istruzione a testa in giù, bè questo è figlio di ignoranza certamente, di professori che hanno rinunciato al ruolo di educatori altrettanto ma anche del modello di democrazia proposto da Elly Schlein, Giuseppe Conte e Maurizio Landini.

 

Ma quanto è ipocrita condannare la violenza usando parole violente, parlare di lotta alle discriminazioni se tu per primo discrimini la maggioranza degli italiani non riconoscendo la legittimità delle loro scelte nelle urne? Il patto tra il nuovo Pd e i vecchi Cinque Stelle non è pericoloso politicamente, tantomeno lo è per il Centrodestra. È pericoloso per il Paese perché è un attimo passare dalle parole ai fatti, dagli omicidi figurati nelle scuole a quelli reali per le strade. Lo diciamo perché in anni non troppo lontani abbiamo già visto a cosa può portare la frustrazione della sinistra. Una sinistra che è bene ricordarselo non è mai stata, né oggi è, democratica.

 

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