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Elly Schlein, "il correntone contro la segretaria": il nemico nel Pd

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Altro che gli appelli all'unità di Elly Schlein e Stefano Bonaccini. La verità è che il Pd, come dopo ogni primaria, si riscopre un Vietnam degno della vecchia Democrazia Cristiana. In questo caso il paradosso è che anche i big dell'apparato che hanno sostenuto la neo-segretaria, da Dario Franceschini a Francesco Boccia, ora premono per un riconoscimento pubblico anche se la pasionaria ha vinto promettendo proprio un repulisti al Nazareno. Più ovvio, invece, l'atteggiamento di chi tifava per il governatore emiliano Stefano Bonaccini, che ora resterà fuori dalla stanza dei bottoni. 

 

 



Secondo Repubblica, il nemico della Schlein ha un nome e un cognome. Non Bonaccini, che ha comunque un ruolo da difendere, ma Lorenzo Guerini, il leader di Base riformista che sarebbe già al lavoro per creare un nuovo correntone per "favorire la nascita di un’area nuova e più ampia, di matrice cattolica e moderata, che controbilanci la linea massimalista di Schlein, capace di aggregare tutti coloro che hanno appoggiato la mozione a lei avversa".

 

 

 

Girano già i nomi: "Non solo i lettiani come Marco Meloni e Anna Ascani - riporta Repubblica - ma pure gli indipendenti alla Graziano Delrio". In questo scenario balcanizzato, "non sarà una passeggiata persuadere Franceschini, Orlando, Zingaretti e tutti i big che hanno sostenuto la neo-segretaria a rinunciare al loro diritto di opzione sugli incarichi, magari non per loro, ma per i rispettivi adepti".

 

 

 

Alla Direzione, l'organo che definisce la linea politica del partito, sui 200 componenti Schlein potrebbe sceglierne 120-140, per lasciarne un cinquantina a Bonaccini e il resto agli altri due sfidanti del primo turno, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli. Una maionese ad altissimo rischio di impazzimento. 

 

 

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