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Debora Serracchiani, "quanti soldi ha dato a Bonaccini"

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Pagare per perdere. E' andata male a Stefano Bonaccini, sconfitto dalla sfidante e sfavorita Elly Schlein alle primarie del Pd. Ma soprattutto è andata male a chi come Debora Serracchiani e Andrea Marcucci lo hanno sostenuto, sborsando soldi per foraggiare la campagna elettorale del governatore dell'Emilia Romagna. A fare i conti in tasca a Bonaccini è l'agenzia Adnkronos, che ha spulciato nell'elenco dei "benefattori privati" trovandovi vari deputate e senatori. 

 

 

 

Oltre sessantamila euro, ricevuti da persone fisiche e giuridiche (imprese) solo a gennaio. Questa la cifra incassata dal governatore per la sua campagna da candidato alla segreteria nazionale dem. Per l'esattezza si tratta di 61mila e 435 euro versati al "Comitato Bonaccini segretario nazionale del Pd", di cui circa la metà provenienti da "eletti", ovvero deputati e senatori. Si scopre così che la famiglia Marcucci, originaria di Lucca, è la più generosa tra i finanziatori privati con 15mila euro: 5mila erogati dall'ex capogruppo al Senato (ed ex renziano), imprenditore nel campo farmaceutico; 5mila euro dal fratello Paolo e altri 5mila dalla sorella Maria Lina, fondatrice di Videomusic (cifra condivisa con un altro 'erogante', "Mordini-Papi Leonardo-Daniele"). Tra i dem 'benefattori' del governatore emiliano, i capigruppo di Camera e Senato Debora Serracchiani e Simona Malpezzi (500 euro), che ora rischiano la defenestrazione con la Schlein segretaria, la vicepresidente della Camera Anna Ascani, la senatrice Valeria Valente, l'ex ministro Piero Fassino e il segretario del Pd romano Andrea Casu (sempre 500 euro ciascuno); la new entry in Parlamento, l'ex mister Spending review', Carlo Cottarelli (500 euro). 

 

 

 

 

Anche imprese di vario tipo hanno contribuito alla causa di Bonaccini. Con un contributo complessivo di circa 18mila euro spiccano diverse società, del gruppo Gvm fondato da Ettore Sansavini, che gestisce ospedali di alta specialità, cliniche, poliambulatori e centri medici di eccellenza in Italia e all'estero, dal "Maria Cecilia Hospital Spa" di Cotignola al "Ravenna Medical Center srl", dal "Villa Torri Hospital srl" alla clinica privata "Villalba srl" e il "Primus Forlì medical center srl" (tutte strutture che hanno versato 2mila e 500 euro a testa). Nell'elenco, scrive l'agenzia Adnkronos, figurano anche la "Salus Hospital srl" (2mila 500 euro) e la "Hub edilizia srl" (mille euro) gruppo con esperienza nel campo delle ristrutturazioni edilizie. "C'è persino una piattaforma online per la gestione dei pagamenti sul web, basata su un sistema cloud, la Stripe Technology Europe ltd, un servizio con sede negli Usa (ha fatto due versamenti, uno da 3mila 600 euro e l'latro da 535 euro".

 

 

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