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Alessandro Morelli: "Conte e Speranza, conti al pettine"

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"Si giustificherà in Tribunale". Alessandro Morelli colpisce Giuseppe Conte ad alzo zero. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nonché esponente di spicco della Lega risponde così ai cronisti che gli chiedono dell'indagine sulla gestione della pandemia a Bergamo, che vede l'ex premier, l'ex ministro della Salute Roberto Speranza, il governatore della Lombardia Attilio Fontana e l'ex assessore lombardo Giulio Gallera indagati per epidemia colposa. Conte si è difeso sostenendo che "c'era un virus invisibile contro cui, come comunità italiana e come istituzioni, abbiamo lottato quasi a mani nude". "Non sono soddisfatto - sono le parole di Morelli - perché quando si apre un'indagine vuole dire che qualcosa potrebbe non essere andata bene. I conti di Speranza e Conte potrebbero venire al pettine". 

 

 

 

"Siamo stati accusati di tutto e il contrario di tutto - è lo sfogo di Conte, leader del Movimento 5 Stelle, da Udine -. Io ho avuto denunce in tutte le procure d'Italia per avere chiuso, accusato di essere un pazzo criminale e liberticida, e adesso invece denunce per il fatto di non aver chiuso a sufficienza. Ci sta. L'importante è confrontarsi. Questo vale sia per l'aspetto delle verifiche giudiziarie specifiche e vale anche per il fatto che siamo in democrazia. Chi si assume responsabilità di governo deve sapere rispondere sempre e comunque ai cittadini".

 

 

 

"Sono assolutamente tranquillo, sono a disposizione - ha proseguito l'ex premier -. Ho già fornito ai procuratori tutte le informazioni in mio possesso e ora che ci sarà la nuova occasione fornirà ancora la massima disponibilità. Credo che bisogna avere il massimo rispetto per la magistratura, sempre e comunque, e non a seconda che capiti a se stessi o agli altri. Le verifiche giudiziarie sono assolutamente legittime, bisogna avere massimo rispetto per le vittime, per le famiglie che piangono i loro morti. A Bergamo come per i 188mila. Quella è una ferita per tutta la comunità nazionale. Abbiamo riposto il massimo impegno, lavorando giorno e notte".

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