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Superbonus, Giorgetti stronca il M5s: "Semmai il metadone"

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Il ministro del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, fa chiarezza sul Superbonus e spiega quali sono i motivi che hanno spinto via XX Settembre e il governo a smantellare una misura fortemente voluta dai grillini che ha di fatto drogato i conti pubblici: "Avevano creato un caos – dice il ministro dell’Economia al Corriere –. I bonus edilizi avevano creato un effetto allucinogeno. È come quando uno dipende da una droga: ne chiederà sempre di più. Allora devi interromperla e semmai gli dai il metadone". Poi lo stesso Giorgetti fa il punto anche sulle casse dello Stato che devono affrontare il peso di una misura come il Superbonus capace di mettere a rischio gli equilibri: "Ahimè quei 110 miliardi di crediti qualcuno li dovrà pagare – dice –. Con i crediti d’imposta lo Stato ha contratto un debito fiscale ed esso è destinato ad aumentare perché, pur avendo noi interrotto con fermezza il meccanismo, riconosceremo i diritti acquisiti di chi ha già presentato un progetto o una comunicazione asseverata di inizio lavori entro il 25 novembre 2022. Dunque ci sarà altro debito fiscale".

 

Poi il ministro parla anche dell'impatto che il Superbonus avrà sui conti: "Mi pare inevitabile che l’impatto ci sia. Nella Nadef avevamo stimato un utilizzo forte dei crediti d’imposta, ma non così forte come poi si è manifestato". Però, sempre il ministro sottolinea: "La reazione del mercato e delle autorità europee mi sembra positiva – osserva – perché tutti apprezzano che si sia fatta chiarezza e si sia tirata una riga". Infine il titolare del Tesoro spiega qual è stata la "grande illusione" provocata dal Suprbonus: "Quell’ingranaggio aveva generato un’illusione: certi cittadini e certe imprese hanno iniziato a dare per scontato che lo Stato avrebbe pagato subito a tutti l’intero costo dei lavori, non a rate in cinque anni. Ma questo non è mai stato un diritto. Abbiamo dovuto riportare un po’ di ordine, mi pare che tante persone abbiano capito". Con buona pace di Conte...

 

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