Elly Schlein, l'affondo di Marcucci: "Sono molto preoccupato"
Non c'è pace per Elly Schlein. Nemmeno il tempo di accomodarsi sulla poltrona della segreteria del Pd che già riceve attacchi dalle mura amiche del partito. Nessuno al momento parla di scissione ma di fatto i venti di tensione hanno la consistenza delle raffiche della peggiore delle tempesta. E all'Identità il dem Andrea Marcucci rende bene l'idea di quanto sia davvero difficile questo nuovo corso del Pd con l'arrivo di Elly Schlein in plancia di comando: "Forse qualcuno ha bisogno di un ripasso: il Pd ha senso se le sue culture di riferimento riescono a stare in equilibrio. Se si parla di un partito identitario, non è più il Pd", spiega Marcucci.
Poi aggiunge: "Per ora certo, non mi sono piaciuti i commenti all’addio di Giuseppe Fioroni". E ancora: "Devo ancora capire cosa intende quando si propone di aiutare l’Ucraina, senza ricorrere alle spese militari. Una posizione peraltro anti europeista che mi preoccupa molto". Secondo Marcucci, "ha vinto si la Schlein ma con lei tanti capi corrente, diciamo quasi tutti. Il fatto paradossale è che Bonaccini sia passato come quello che riuniva le vecchie consorterie, quando le consorterie erano tutte dall’altra parte". Giudizio positivo sul partito unico di Renzi e Calenda, "è comunque una buona notizia, che consentirà una casa comune ad una importante famiglia politica". Insomma c'è grande confusione sotto il cielo del Pd e gli scenari sono del tutto indecifrabili.