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Alessandro Sallusti e la strage di Crotone: caro Mentana, non parlare a mio nome

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«Una tragedia è una cosa inevitabile, invece non solo oggi non la si è evitata pur essendo possibile, ma mi spiace dire che questa tragedia la si è voluta», dice Orlando Amodeo collegato in diretta con Massimo Giletti domenica sera a Non è l’Arena dalla spiaggia di Crotone. Anche io in quel momento sono collegato, il mio intervento però è previsto per il blocco successivo su un altro tema, anche se il mio non bel faccione già appare già sugli schermi alle spalle del conduttore.

 

 

 

Passano pochi minuti e Giletti legge una agenzia in cui si dà notizia che il governo ha dato mandato all’Avvocatura di Stato di valutare se nelle frasi del medico ci sono gli estremi per una querela. Giletti fa l’offeso: in una libera televisione gli ospiti devono poter dire ciò che pensano. Enrico Mentana, anche lui collegato, rincara la dose: «Questa è una minaccia, facciamo nostre le parole dette così l’Avvocatura di Stato se la prenderà anche con noi». Ecco, io quelle parole non le faccio mie e non vorrei che qualcuno potesse equivocare sulla mia presenza in video, silenziosa solo per il motivo che ho sopra spiegato.

 

 

 

Prendo atto che Mentana e Giletti, in nome di una ipocrita e mal riposta libertà di espressione, condividono che la strage di Crotone potrebbe essere stata «voluta», come ha detto il medico, persona peraltro ma di questo i telespettatori non erano informati - di recente candidata alle elezioni politiche per Sinistra Italiana di Fratoianni. Voluta da chi la strage? Dalla Meloni, da Piantedosi, dai nostri ufficiali della Marina militare? Che libertà è quella di prendere un microfono e dire su un fatto specifico che lo Stato è in mano a degli assassini senza uno straccio di prova? Questo non è giornalismo e mi spiace che dei giornalisti importanti si prestino a veicolare spazzatura prodotta da un mancato politico comunistoide trombato alle elezioni.

 

 

 


La tesi non regge neppure se un domani venissero accertati errori, al netto del fatto che facendosi un mazzo tanto e spesso rischiando loro la vita i nostri marinai hanno salvato sotto questo governo oltre 27mila disgraziati. No, un conto sono gli errori, quella «strage voluta» non solo non poteva essere accettata in base ai codici civile e penale ma non doveva passare impunita in base all’etica professionale in una tv che si picca di fare buona informazione. Invece non solo è andata in onda come se niente fosse, ma l’autore è stato pure difeso a spada tratta. Bè, allora vale tutto, se al governo c’è la destra via con il rutto libero. Che se poi è d’autore nessuno osa dire niente, ma almeno risparmiateci il piagnisteo sul tentativo di reprimere la libertà di informazione. Nessuno l’altra sera stava facendo informazione, solo pura propaganda antigovernativa usando cadaveri ancora caldi. In altre parole, sciacallaggio.

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