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Giuliano Ferrara massacra Elly Schlein: "Banale, irrilevante. E la Meloni..."

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"Ancora una volta non ci hanno visto arrivare". Elly Schlein ha commentato l'esito delle primarie che l'hanno incoronata prima segretaria donna del Partito democratico con una citazione femminista che è anche il titolo del libro di Lisa Levenstein They didn’t see us coming - La storia nascosta del femminismo negli anni 90. Peccato che questa donna salutata come colei che può cambiare il destino della sinistra italiana, secondo Giuliano Ferrara è solo un personaggio "modaiolo, convenzionale, una figurina un tanto aliena che allude al futuro e al ricorrente sogno perché non ha un passato importante e non tiene in pugno il presente…". 

 


Il fondatore ed editorialista del Foglio sostiene che Schlein “è figlia di una sconfitta e di uno scompaginamento del centrosinistra e parte in svantaggio nella gara simbolica con Giorgia Meloni". Per essere competitiva e significativa, secondo Ferrara "dovrebbe convertire al realismo e a una piattaforma generalista le battaglie identitarie di minoranza sui diritti, sulla vena lgbtqi+, sul precariato”. E sulla guerra in Ucraina, “spalanca su di lei, se non avesse la forza di resistere alle confuse sirene del cosiddetto pacifismo, un abisso di irrilevanza…”. Tra Meloni e Schlein, Giuliano Ferrara riconosce alla premier un vantaggio: "solida gavetta di partito, una coalizione naturalmente vincente una volta superati gli scogli del tardo berlusconismo e del salvinismo, il mito ben coltivato dell’opposizione solitaria, l’ideologia italiana dell’uomo e della donna comuni (madre, cristiana eccetera), un passato remoto rifritto e revisionato con radici profonde nell’autobiografia della nazione...”. In sintesi, è una vera donna italiana ben riconoscibile rispetto alle sfumature politiche della Schlein.


 

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