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Giorgia Meloni, missione in India ed Emirati: sul piatto armi e affari

Maurizio Stefanini
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Tra Italia e India c’era stata la storia dei due marò; gli Emirati Arabi Uniti nel giugno 2021 impedirono il divieto di sorvolo al Boeing 767 dell’Aeronautica militare italiana diretto a Herat per la cerimonia della conclusione della missione delle truppe italiane in Afghanistan, in rappresaglia alla decisione del governo italiano di sospendere le esportazioni di armi verso gli Emirati Arabi Uniti a causa del coinvolgimento di questo Paese nella guerra in Yemen. Gli Emirati restano però il primo mercato di destinazione dell’export italiano nell’area Nord Africa e Medio Oriente, e l’India è sempre più per l’Occidente un partner indispensabile per provare a contenere l’espansionismo cinese, anche se a sua volta presenta più di una criticità. Ma resta la più popolosa democrazia del mondo. Riaggiustare le due situazioni è appunto il fine della visita di Giorgia Meloni a questi due Paesi. La stessa stampa indiana sottolinea che i due Paesi stanno per mettersi alle spalle un decennio di tensioni dopo l’arresto dei due marò» con la prossima firma di un memorandum d’intesa sulla difesa, che dovrebbe essere annunciato con l’arrivo della Presidente del Consiglio a New Delhi. Il 2 marzo Giorgia Meloni sarà infatti ospite di onore al Raisina Dialogue; conferenza di geopolitica e geoeconomia che ogni anno, dal 2016, riunisce nella capitale indiana esperti e politici di tutto il mondo. In pratica, è un omologo della conferenza sulla sicurezza che si è appena conclusa a Monaco di Baviera, ma relativa allo scenario dell'Indo-Pacifico. L’anno scorso c’era stata Ursula von der Leyen.


L’INTESA CON MODI - Ci sarà un incontro bilaterale tra lei e il primo ministro indiano Narendra Modi, che aveva già visto a margine del G20 di Bali e novembre e che rivedrà poi a settembre, quando tornerà nella capitale indiana per il vertice del gruppo che riunisce le 20 potenze più industrializzate del mondo, sotto presidenza indiana. Il memorandum è il primo del genere tra Italia e India ed è legato alla strategia italiana nell’Indo-Pacifico. In visita nei giorni scorsi a Bangalore, ne ha parlato il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, nell’incontro avuto con il ministro della Difesa Rajnath Singh. «Negli ultimi anni abbiamo assistito a sforzi continui fatti da entrambe le parti per mettersi alle spalle i fantasmi di Agusta Westland e Leonardo - ha commentato con The Hindu l’ex ambasciatore indiano a Roma, Anil Wadhwa, in un riferimento alla cancellazione dei contratti seguita al caso marò - e per concentrarsi sugli sforzi del make in India, per il quale le aziende italiane sono partner disponibili». Insieme a quello a Kiev, è per ora il più importante viaggio della presidente del Consiglio da inizio mandato. Un appuntamento importante anche in preparazione della missione in Cina a cui si sta lavorando per maggio.


CROSETTO APRIPISTA - Negli Emirati Uniti ci sarà probabilmente un incontro con il sovrano di Abu Dhabi e presidente della federazione, Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Il 7 febbraio era venuto in avanscoperta in visita ufficiale il ministro della Difesa Guido Crosetto. Ha visto Tareq Abdul Raheem al Hosani, segretario generale di quel Tawazun Council che è l’autorità per la difesa e la sicurezza degli Eau, con cui ha discusso del «rafforzamento della cooperazione» nei settori della difesa e della sicurezza e della «definizione obiettivi strategici di lungo periodo». Il partenariato bilaterale a livello politico ed economico con gli Emirati era stato riaffermato dal ministro degli Esteri Tajani in un «cordiale colloquio» telefonico con l’omologo emiratino Abdullah bin Zayed al Nahyan.

 

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