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Giuliano Amato, la profezia: "Più dura la guerra..." e più rischiamo

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"Più la guerra dura, più diminuirà il consenso verso l'Ucraina". Ne è convinto Giuliano Amato, ex premier ed ex presidente della Corte Costituzionale, delinea uno scenario inquietante in una intervista a L'Avanti della Domenica. Domanda cruciale: quanto durerà l'atlantismo di Giorgia Meloni? "La speranza è che duri - risponde Amato - ma questo è un aspetto su cui Putin e la sua Russia contano: più la guerra dura, più le sue conseguenze diventano difficili da sopportare anche per i Paesi europei, più in essi può diminuire il consenso all'Ucraina". La guerra di logoramento con cui l'Occidente e in particolare gli Stati Uniti sembrano voler mettere in ginocchio Mosca, insomma, potrebbe alla fine sortire l'effetto opposto, come suggerito nelle sue ultime dichiarazioni anche dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.

 

 

 

"Leggevo che l'appoggio all'Ucraina del presidente Biden trovava riscontro, mesi fa, nel 60% degli americani - prosegue nel suo ragionamento Amato -. Oggi è sceso al 48%. Si rischia molto in nome del presentismo, perché è stato sinora il futuro da salvare per l'Ucraina che ci ha fatto sopportare un presente con forti problemi. Col passare del tempo potrebbe prevalere il presente".

 

 

 

A sinistra non tutti la pensano così, però, Lorenzo Guerini, esponente del Pd, ex ministro della Difesa e oggi presidente del Copsir, a un evento a Milano per commemorare l'assegnazione del Premio Sakharov per la libertà di pensiero al coraggioso popolo ucraino ha sottolineato che "se si ferma l'Ucraina, non c'è più l'Ucraina. Se si ferma Putin, si ferma la guerra". Come dire: tenere duro finché servirà. "Ritorno con la mente - ha concluso Guerini - a quel 24 febbraio alle 4.01, quando venni chiamato dal capo di stato maggiore della Difesa che mi diceva che l'invasione era iniziata". E' passato un anno, sembra un decennio.

 

 

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