Rauti imbraccia una Beretta? Apriti cielo: perché la sinistra sbraita
Nemmeno il tempo di digerire l’enorme “bufala” sui fantomatici corsi per giovani pistoleri nelle scuole – clamorosa patacca, partorita da La Stampa, a cui la sinistra ha abboccato – che progressisti e pacifisti part-time sono subito pronti a tuffarsi nella prossima spedizione suicida contro il governo. Nel “mirino” stavolta Isabella Rauti. È bastata una fotografia dell’esponente di Fdi, immortalata con una semiautomatica, per far scattare il riflesso condizionato a cespugli rossi e i grillini: ossia la presunta «attrazione fatale» fra la destra e le armi. O addirittura, come ha vergato Repubblica, la rottamazione del «manganello per sostituirlo con il mitra».
Prima di rispondere a tali paranoie, rispondiamo intanto alla domanda: che ci faceva Rauti con un’arma? Nulla di allarmante: la stava soppesando su invito di un espositore alla più importante fiera internazionale del settore. Proprio così: il frame non ufficiale finito sui social – condiviso dal consigliere regionale veneto Joe Formaggio – si riferisce all’edizione 2023 dell’“International Defence Exhibition & Conference” ad Abu Dhabi. Nessun poligono di tiro, insomma: siamo in uno dei più importanti saloni mondiali in tema di pistole e fucili. Giunta negli Emirati Arabi su delega del ministro della Difesa Crosetto – una regione strategica, lo ha spiegato al suo arrivo, «in termini di sicurezza e di stabilità globale nonché centrale per i nostri interessi economici», in quanto il mercato emiratino «è il primo per l'export italiano» –, il sottosegretario ha incontrato i rappresentanti delle aziende impegnate nel settore della difesa, della sicurezza e dell’aerospazio.
Giunta nello stand Beretta, alcuni addetti le hanno fatto provare il peso e la manovrabilità di un articolo. Rauti, dunque, non imbraccia affatto il mitra. Soprattutto – come è evidente dalle immagini – non si metterà in posa per i fotografi. Lo scatto, non autorizzato, è di un espositore. È da quell’immagine però, finita sul web, che partono le “trombe” dell’opposizione. «Ogni giorno il governo della destra mette in mostra il peggio di sé», attacca la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Luana Zanella, secondo cui la foto rappresenta «un manifesto politico orribile, soprattutto per il nome che porta». Per tali ragioni – inclusa l’irritante e tendenziosa dietrologia sul padre di Isabella, l’ex leader del Msi Pino Rauti – a suo avviso il governo dovrebbe «scusarsi per questo affronto alla cultura di pace». Non vogliono essere da meno i 5Stelle. «Che il partito della Meloni fosse vicinissimo alla lobby delle armi non è una novità», hanno attaccato, chiedendo poi a Crosetto «la censura» per il sottosegretario.
La risposta di Rauti non si fatta attendere. Dopo aver sottolineato il contesto («Mi trovavo al Salone internazionale per la Difesa, nella mia veste istituzionale») ha spiegato di essere stata invitata, fra i tanti stand visitati, «a constatare anche di persona la leggerezza ed ergonomia di alcune armi portatili». Lo si riscontra proprio dalle foto («Realizzate e diramate da persone a me ignote»), nelle quali viene ritratta «senza nessuna postura o atteggiamento di qualsivoglia valore propagandistico». Niente a che vedere, per fare un esempio, con la “sparata” dell’allora sottosegretario grillino alla Difesa Angelo Tofalo, che indossò mitra e mimetica «per capire cosa si prova». Per la Rauti – che sa bene di che cosa si parla, dato che è un ufficiale dell’esercito – si tratta dunque di una strumentalizzazione a tutti gli effetti da parte delle opposizioni. Di questo passo destinate, metaforicamente e “pacificamente”, non alla canna del fucile. Ma a quella del gas.