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Giancarlo Gentilini, lo "sceriffo" molla tutto a 94 anni

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Alla fine lo “Sceriffo” di Treviso, al secolo Giancarlo Gentilini, ha appeso il cinturone al chiodo. A 94 anni ben portati - gira ancora per i mercati cittadini per «ascoltare i suggerimenti della mia gente» - ha deciso di dire basta con la politica e di farlo «prima di diventare un altro Berlusconi che non vuole lasciare quando è tempo». Per dare l’annuncio del suo ritiro dalle scene Gentilini ha scelto il congresso provinciale della Lega che si è tenuto nella sua Treviso. AL suo fianco l’amico Luca Zaia, col quale ha scherzato per tutto l’evento. «Dopo due mandati da sindaco, due da vice sindaco e due da consigliere comunale- l’ultimo dei quali scadrà proprio in questi mesi, ndr - che fa 29 anni filati in municipio dal 1994 in poi, è arrivato il momento di farsi da parte». Una decisione che ha comunicato canticchiando, riproponendo ai militanti quella voce stentorea che ne hanno fatto uno de personaggi storici della Liga Veneta. E dire che i suoi militanti gli avevano tenuto libero il posto in lista in vista delle comunali di primavera, ma lui ha detto di no. «Non voglio che qualcuno arrivi a dirmi “ormai sei vecchio, cosa vuoi ancora?”».

 



Occhio, però, perché lo Sceriffo continuerà a stare vicino alla sua gente, quella che ancora oggi mi vuole bene e mi chiede per chi deve votare, perché si fida di me». Gentilini, come era ovvio, rivendicai successi: «Ho portato l’aeroporto, ha rifatto la viabilità e ristrutturato le mura che cingono Treviso senza sprecare un solo denaro del bilancio comunale» e non rinnega le sue uscite ad effetto, come le panchine tolte dal centro città per non far sdraiare i barboni o le frasi “forti” come quella degli immigrati clandestini «vestiti da conigli» per far da bersaglio ai cacciatori. 

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