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Gran giurì, asse Nordio-Donzelli: "Dimissioni? Aspirazioni metafisiche"

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Giovanni Donzelli aveva sollevato un polverone con le dichiarazioni in Aula sulla visita di una delegazione del Pd ad Alfredo Cospito, l’anarchico che si trovava al 41 bis nel carcere di Sassari. Oggi, mercoledì 22 febbraio, il deputato di Fratelli d’Italia si è presentato davanti al gran giurì: la sua audizione, come tutte le altre, è coperta dal segreto, posto dal presidente Sergio Costa. "Come sempre sono fiducioso nelle istituzioni - le parole a caldo di Donzelli - non commento per non alzare i toni, ma sicuramente ad oggi rifarei quello che ho fatto".

Prima del deputato di Fdi sono stati ascoltati i dem Silvio Lai e Andrea Orlando e soprattutto Debora Serracchiani, capogruppo del Pd nonché una delle protagoniste della visita a Cospito. “Dopo cinque audizioni non è che puoi avere tutto chiaro - ha dichiarato Costa - vanno sbobinate, rilette, masticate, metabolizzate. Ma questo è normale”. Non è escluso che possano esserci altre audizioni, dato che il caso è delicato: “Dipende dalla sbobinatura - ha spiegato Costa - non sono escluse. Il regolamento le prevede”. 

Nel frattempo Carlo Nordio durante il question time ha affrontato diverse questioni delicate, a partire dalla posizione di Andrea Delmastro: “Le sue dimissioni? È un’aspirazione velleitaria e metafisica che l'informazione di garanzia possa costituire un progetto di dimissioni. Diversamente, devolveremmo all'autorità giudiziaria il destino politico degli appartenenti all'assemblea".  Chiarito questo aspetto, il ministro della Giustizia ha sottolineato che, “soprattutto dopo lo scandalo dell’affare Palamara”, è necessaria “una profonda revisione dell'ordinamento giudiziario, diretta a mettere fine alle logiche correntizie che minano la credibilità della magistratura italiana. Speriamo di poter rispettare il termine di giugno ma, trattandosi di una materia estremamente complessa, potrebbe essere necessaria qualche settimana in più”. 

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