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Firenze, Francesco Storace: fascismo? No, sono i "rossi" a picchiare

Francesco Storace
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Chissà se Dario Nardella, sindaco di Firenze, conserva un archivio sulla violenza politica rossa nella sua città. Se lo tirasse fuori impallidirebbe e magari si rimangerebbe tutto quello che ha detto a proposito degli incidenti dei giorni scorsi davanti all’istituto Michelangelo. Per fortuna la rete ha buona memoria e non dimentica gli atti eroici dell’estrema sinistra. In principio – per restare alle prodezze rosse più recenti– toccò alla libreria Il Bargello. Mischiata con i botti di Capodanno 2017 fecero saltare per aria il locale, colpendo destra e cultura con un colpo niente male. A rimanere gravemente ferito un artificiere della polizia.
Anche allora odiavano le forze dell’ordine.

A marzo dell’anno successivo gli ultrà della sinistra si presero la soddisfazione di colpire quella che era la sede di Fratelli d’Italia e del movimento Casaggì, a cui però imputano ogni tipo di nefandezza. Il rosso della loro vernice imbrattò la sede del movimento.

Il 2019 è stato un anno topico. Era maggio quando Matteo Salvini doveva parlare in piazza per un comizio. L’arrivo del leader della Lega a Firenze scatenò l’estremismo più duro e si registrò un buon numero di feriti. Nardella non ricorda. Ancora nel 2019, a novembre, all’università di Firenze era prevista la presenza di Giovanni Donzelli, parlamentare di Fdi. L’accoglienza non fu con mazzi di “Fuori i partiti dall’università. Donzelli fascista, Firenze ti schifa”.

GUERRIGLIA URBANA - Uno degli episodi che più restano impressi nella memoria risale a marzo dello scorso anno. Tre ore di guerriglia urbana contro la polizia per lo sgombero del centro sociale di viale Corsica (bombe carta, fumogeni, sassi e bulloni).

A gennaio scorso si registrano l’arresto di un anarchico ritenuto responsabile di sei attentati contro l’alta velocità e poi il blitz – sempre in chiave anarchica – a Palazzo Vecchio per solidarietà, immancabile, con Alfredo Cospito. Mentre Nardella teme il fascismo, è l’estremismo rosso a colpire la sua città. Il sindaco si è recato di corsa dagli studenti del liceo fiorentino oggetto dei recenti incidenti, ovviamente ululando contro il pericolo neofascista. In realtà denotando enormi vuoti di memoria.
I video virali andati in rete sono stati montati da autentici professionisti: a quanto pare, prima degli scontri, c’era un volantinaggio di Azione Studentesca – i giovani di destra- che alcuni incappucciati hanno tentato di impedire, intimando ai loro coetanei-avversari di andarsene e iniziando a tirare spintoni.

 

 

Ne è nata una rissa e il tutto è stato trasmesso senza quel che era accaduto prima.
È da mesi che gli attivisti di Azione Studentesca denunciano intimidazioni ed aggressioni fisiche: solo pochi giorni fa, sempre a Firenze, ma al Liceo Pascoli, un gruppo di antagonisti – a volto coperto e armato di cinture – ha provato ad aggredirli e solo grazie all’intervento dei docenti si è evitato il peggio.
Nessun agguato, dunque, in entrambi gli episodi ma solo la pretesa irricevibile di non poter far conoscere il pensiero di destra attraverso normalissimi volantini.
Nell’occasione degli incidenti al Pascoli i ragazzi di Azione studentesca stavano distribuendo volantini per la ricorrenza del Giorno del ricordo in onore dei Martiri delle Foibe.

SCONFESSIONI - Ma certa sinistra non ha interesse alla verità dei fatti. E per questo da giorni si avventurano in dichiarazioni inconcludenti contro “l’aggressione” che in realtà era un’autodifesa e pretendono sconfessioni insostenibili da parte del governo contro giovani di destra. Anche questo fa parte di un disegno di criminalizzazione ordito da una sinistra che ancora non si capacita di aver perso il potere che deteneva abusivamente, senza consenso popolare. Si è addirittura mentito sull’età dei giovani coinvolti nella rissa al Michelangelo, il più grande di quei ragazzi aveva vent’anni e ben tre di essi erano minorenni. Perché si doveva far passare la tesi di un’aggressione premeditata. Il solito imbroglio che però serve alla propaganda di sinistra. Sarebbe invece l’ora di ritrovare una sinistra “adulta” che sia capace di evitare strumentalizzazioni becere. L’Italia non ha bisogno di chi istiga i giovani alla violenza, come accade sempre più spesso. Quel che capita in questo periodo è davvero inaccettabile, persino le minacce di morte alla premier e ai ministri. Con la sinistra “adulta” che tace sempre, però. Perché in fondo hanno bisogno dei “loro” centri sociali. 

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