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Giorgio Mulè, lo sfogo: "Scritte da cessi degli autogrill"

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Si odono ancora gli echi dello scontro della vigilia tra Fratelli d'Italia e Augusta Montaruli, l'ormai ex sottosegretario all'Università dimissionario dopo la condanna in Cassazione per la "rimborsopoli" in Piemonte. Nella mattinata di sabato 18 febbraio, infatti, in seguito alla condanna al coro delle opposizioni che chiedevano il passo indietro si è unito appunto Mulè, deputato di Forza Italia.

E l'unirsi al coro non è stato gradito dalle parti di FdI, che in serata, dopo le dimissioni della Montaruli, ha fatto trapelare parole di fuoco contro il forzista: "Pensava di metterci in difficoltà con le sue provocazioni: invece ha preso uno schiaffo morale dalla Montaruli, la cui impronta gli manterrà la faccia ben più rossa di quanto rubiconda sia già". Bum, insomma. 

 

 

Dunque Mulè ha replicato al fuoco, parlando di "vili anonimi", intimando a chi avesse diffuso la nota di metterci la faccia. Quindi ancora FdI, che chiude il caso con queste parole: "Anche Fratelli d'Italia non risponde agli anonimi e se avesse dovuto rispondere a Mulè lo avrebbe fatto di persona e non attraverso le agenzie".

In verità, vi è un ultimo capitolo in tutta questa vicenda, capitolo di cui dà conto Repubblica. Alle nove di sabato sera, infatti, Mulè non aveva alcuna intenzione di porgere la metaforica altra guancia. Tanto da dettare quanto segue: "Scriva: questo comunicato di Fratelli d'Italia contro di me equivale alle scritte che si vergano nei cessi degli autogrill". Semplicemente furibondo.

 

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