Elly Schlein, gli anarchici? No, lei teme i fascisti
Gli anarchici minacciano attori istituzionali, manager, giornali? Il problema, però, in Italia è il pericolo fascista. Non è allucinazione da romanzo ma, semplicemente, il Pd. O meglio, una partedi esso. L'altra sera, a Piazzapulita, su La7, era ospite Elly Schlein, deputata e candidata per la carica di segretaria, espressione di una linea identitaria di sinistra. Il conduttore, Corrado Formigli, le chiede se sia «una strada sbagliata», nella pugna dialettica contro Fratelli d'Italia, insistere «sul tema del nostalgia» nei confronti dell'epoca fascista. Ebbene, l'aspirante leader risponde: «Io penso che questo sia un problema. Basterebbe guardare le inchieste di Berizzi (giornalista di Repubblica ndr), ascoltare le parole di Liliana Segre, pensare a quello che è accaduto con l'aggressione ai danni della sede della Cgil da parte di forze che si ispirano al fascismo e che dovrebbero essere cancellate alla Costituzione». Poi, l'affondo: «Vorrei che Giorgia Meloni, che è sicuramente molto impegnata, prendesse dodici secondi del suo tempo per dichiararsi antifascista esattamente come la nostra Costituzione, tutto qua».
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Copione solito, già visto, compresa la mozione di dissociazione quando non c'è nulla da cui dissociarsi, essendo Giorgia Meloni nata trent'anni dopo la caduta del fascismo. Quanto all'assalto alla Cgil, certamente gravissimo, basta fare una rapida ricerca d'archivio per leggere come tutte le forze del centrodestra di allora condannarono l'accaduto e inviarono delegazioni per esprimere solidarietà al sindacato aggredito. Andando avanti nella puntata, poi, si tocca l'argomento più attuale. Le minacce degli anarchici, appunto. E gli attentati, uno dei quali, ad Atene, vide come obiettivo proprio la sorella di Elly, Susanna, consigliera dell'Ambasciata italiana. Per fortuna senza conseguenza.
Dunque, su questo tema, la candidata alla segreteria osserva che le minacce ei gesti vadano «condannati con forza», ritenendo «inaccettabile» tutto questo. Dichiarazioni canoniche. Ma forse un po' pochino per un'onda di violenza che da mesi sta prendendo di mira le istituzioni, provoca occupazioni delle università, mira ad alimentare disordini di piazza. La mobilitazione nasce per contestare il regime del 41 bis cui è sottoposto il militante anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fama e si allungano inquietanti ombre circa una funzionalità presunta (ma neanche tanto presunta) di tutto questo ai desiderata dei boss mafiosi, anch'essi interessati alla rimozione del carcere duro. Dunque, se si prende in prestito l'abitudine della sinistra a misurare l'entità delle prese di posizione altrui, non si può che rilevare un doppio registro nelle dichiarazioni di Elly Schlein. Pathos e senso d'urgenza per il pericolo fascista, che non esiste (esiste la delinquenza di qualche estremista, che però è un'altra cosa); frasi di circostanza o poco più per la galassia anarchica, che invece pratica un concretissimo (purtroppo) attacco alla nostra democrazia.
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Che ci sia un retroterra ideologico in tutto questo? La diagnosi è probabilmente più leggera: scollamento dalla realtà e tentativo, perenne, di imboccare la scorciatoia demagogica del pericolo nero. che invece pratica un concretissimo (purtroppo) attacco alla nostra democrazia. Che ci sia un retroterra ideologico in tutto questo? La diagnosi è probabilmente più leggera: scollamento dalla realtà e tentativo, perenne, di imboccare la scorciatoia demagogica del pericolo nero. che invece pratica un concretissimo (purtroppo) attacco alla nostra democrazia. Che ci sia un retroterra ideologico in tutto questo? La diagnosi è probabilmente più leggera: scollamento dalla realtà e tentativo, perenne, di imboccare la scorciatoia demagogica del pericolo nero. Che, come le elezioni del 25 settembre dimostrano, conduce solo al burrone.
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