Bruno Vespa: "Berlusconi? Sputt*** lui e l'Italia"
Nel suo ultimo editoriale per Il Giorno, Bruno Vespa ha fatto una riflessione sull’influenza della magistratura sugli ultimi trent’anni di politica. A partire quindi dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi, al quale il giornalista della Rai riconduce la fondazione della Seconda Repubblica: “La Procura di Milano gli scagliò addosso decine di processi che per trent’anni non lo hanno lasciato nemmeno un giorno senza la compagnia di un avvocato”.
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"Una sola condanna - ha ricordato Vespa - peraltro molto discussa, per frode fiscale (Berlusconi fu assolto in un processo gemello) valse ad espellerlo dal Senato. La frequentazione di decine di donne gli ha cucito addosso dal 2010 una nuova serie di processi sotto l’etichetta Ruby, il nome d’arte di una giovane marocchina, incautamente definita ‘nipote di Moubarak’. Per occuparsi di Berlusconi, fu richiamata dal pool antimafia Ilda Bocassini, che scatenò una caccia all’uomo (e alle donne) senza precedenti. Finì sui giornali ogni dettaglio di vita privata del presidente del Consiglio - ha sottolineato Vespa - sputtanando lui e l’Italia in tutto il mondo. Ma Berlusconi fu assolto: pagava per un servizio privato, non commendevole, se volete, ma legittimo”.
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Adesso è arrivata la terza assoluzione per il Cav, che secondo Vespa coincide con la parola fine sulla Seconda Repubblica. La Terza potrebbe essere nata con la vittoria di Giorgia Meloni e la formazione di un governo di centrodestra “libero per la prima volta dall’ipoteca giudiziaria. Ci auguriamo perciò che l’indagine a carico del sottosegretario Delmastro - ha chiosato Vespa - sia un atto dovuto dopo la denuncia del Verde Bonelli e non l’inizio di una nuova insopportabile telenovela giudiziaria”.