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Matteo Renzi, retroscena: vuole far sparire Calenda dal logo

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La pesante sconfitta del Terzo Polo alle regionali in Lazio e Lombardia ha gettato delle ombre sul duo Renzi-Calenda. Anche se i due continuano a dire convintamente che "il progetto va avanti". Nonostante le apparenze, però, qualche crepa ci sarebbe. Ieri il leader di Azione ha scritto su Twitter che gli elettori "non hanno sempre ragione". Renzi, invece, ha scelto il silenzio. Anche se poi in serata ha ammesso che i risultati sono stati "peggiori delle aspettative". 

 

 

 

A gestire in prima battuta la strategia per queste elezioni è stato l'ex ministro. Anche se i risultati migliori li avrebbero ottenuti i seguaci di Renzi: "Dei 5 eletti del Terzo polo nei consigli regionali, 3 o 4 saranno di Italia Viva (il quarto sarebbe l’ex deputato Luciano Nobili, in bilico nei conteggi interni). Tutti capaci di macinare migliaia di preferenze, mentre i referenti di Azione hanno faticato di più. Anche questo dato acuisce il nervosismo interno", si legge su Repubblica. Proprio per questo Calenda vorrebbe accelerare sul partito unico, fondendo definitivamente Azione e Iv.  Renzi, invece, sarebbe più cauto su questo punto. 

 

 

 

Un altro nodo, poi, sarebbe rappresentato dal simbolo della nuova forza politica. Stando a quanto riportato da Repubblica, Renzi non vorrebbe più che il cognome di Calenda compaia nel logo. Vorrebbe, insomma, che non ci fosse alcuna personalizzazione. Non lo avrebbe voluto nemmeno per le regionali. Anche se poi alla fine è rimasto. E i risultati ottenuti, soprattutto in Lombardia, avrebbero rafforzato la convinzione di Renzi. A far discutere anche il tweet dell’ex ministra renziana Teresa Bellanova: "Il nostro risultato negativo merita un’attenta riflessione sul programma e sul tema delle alleanze, con un obiettivo chiaro: sconfiggere la destra e riaffermare i valori riformisti nel Paese". Che si riferisse a un nuovo avvicinamento al Pd?

 

 

 

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