Marco Travaglio e gli italiani inferiori: come "spiega" il disastro M5s
Gli sconfitti sono portati a dire sciocchezze. Càpita, a chi sbatte contro un muro. Per cui bisognerebbe essere comprensivi, offrire qualche lenitivo per risollevarne lo spirito. Non faremo questo affronto ai perdenti: non c’è nulla di più offensivo in politica e in amore che la pietosa condiscendenza. Per cui da barbari preferiamo esprimere la nostra identità, e infierire uccidendo il morto. Del resto non se ne può fare a meno: le loro dichiarazioni somigliano a una cantilena di barbagianni impagliati dopo una sconfitta ingloriosa. «Perché ho perso, dove ho sbagliato?». Questa è la domanda cui i campioni di sinistra, 5Stelle e Terzo Polo "umiliati per le terre” (Gianni Brera), si sono posti da sé, aiutati dai giornali come La Repubblica di Maurizio Molinari.
AUTO ASSOLUZIONE - Dopo congruo esame di coscienza, si sono assolti, e si sono appesi al primo pallone-spia cinese che gli è passato sopra la testa. Ci vuole niente ad abbatterli, ci è riuscito persino Biden, figuriamoci se sfuggono alla nostra cerbottana. 1. Il freddo. Il gelo. La Siberia. Letizia Moratti candidata del Terzo Polo aveva dichiarato pochi giorni fa: «Perdere? Non è previsto». Lei si era fissata sulle previsioni del tempo, confidava nel riscaldamento climatico. Perché dappertutto e sempre, e quando ce l’ha bisogno la Moratti, l’effetto serra clamorosamente se ne va? Ieri con questo stupore che le arruffava i capelli, è apparsa con un sorriso da Madonna delle nevi.
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A sconfiggerla – ha detto- è stato il Generale Inverno, alleato di Attilio Fontana. «Io credo che non sia giusto andare a recriminare su cosa non è stato possibile». Dopo di che recrimina eccome: «Guardate, la cifra è proprio quella di una campagna brevissima». Dopo di che le scappa da ridere come a Pierino (o a Pierina) quando conta balle alla maestra: «Tra l’altro è stata una campagna in pieno inverno con un freddo terrificante, che a me ha creato i problemi che sentite ancora oggi(cosh cosh, o in qualunque modo vogliate trascrivere il brontolare faringeo)». Chi l’avrebbe mai detto che dopo aver sconfitto Napoleone schierandosi dalla parte di Kutuzov e dello Zar, adesso il citato Generale delle Steppe lavorasse per Fontana? Se avesse chiesto il prezzo del servizio, pronti, che problema c'era? Le palanche non mancano. Ma doveva informarsi. Sarà anche il Terzo ma sempre Polo è. Altrimenti si chiamava Equatore.
2. L’inferiorità intellettuale degli italiani. Restiamo sempre nell’ambito dei fiaschi patrocinati da Carlo Calenda. Il quale non ha alcun dubbio. Gli italiani sono coglioni di natura. O forse è Carlo a essere rosi-cojone? Calenda non ce l’ha con la natura matrigna, che fece gobbo Leopardi e congelò Moratti, ma con la razza italiana, evidentemente inferiore, e incapace di lasciarsi indottrinare dal Profeta che sarebbe lui. «Abbiamo scelto i due (Moratti in Lombardia e D’Amato nel Lazio) che meglio hanno gestito il Covid, per guidare due Regioni, ma non è importato a nessuno. Se si vota come al Palio di Siena, se il voto è fideistico, i candidati contano poco. Ma io faccio politica perché voglio scardinare questo sistema, sono un irrimediabile idealista. Ma non mi arrendo». Insomma, hanno sbagliato gli elettori? «Sì, non ho timore di dirlo. È la maledizione italiana».
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3. L’inferiorità intellettuale degli italiani bis. Ma perché non fanno un partito insieme Travaglio & Calenda, smettendo di odiarsi? Forse riuscirebbero a illuminare un popolo attuso, a raddrizzarne le storture ataviche da ritardati? Il direttore del Fatto scrive: «Le tre destre al governo vanno ancora di moda e ci vorrà del tempo prima che i loro elettori ammettano davanti a se stessi di essersi fatti fregare». Conoscendolo, è già tanto se non propone per il popolo bue il 41bis.
4. Le famiglie in gita. Beppe Sala, sindaco di Milano, sostiene: «Trovo assurda questa liturgia del voto su due giorni ma soprattutto l’idea di bloccare le scuole così a lungo. Conosco molte famiglie che sono andate via due giorni». A Milano gira la grana, tutti a Saint-Moritz.
A questa considerazione aggiunge un tocco di superiorità metropolitana rispetto ai bifolchi di provincia. A Milano infatti ha vinto Majorino, secondo Sala, perché Milano è Milano: «Qui funziona una proposta progressista tesa a fare funzionare le cose» . I trogloditi invece si fanno fregare. Tale e quale Travaglio e Calenda. 5. Arbitro recupero! Hanno fischiato la fine della campagna troppo presto. Giuseppe Conte si specchia nelle parole della candidata del M5S nel Lazio, Donatella Bianchi: «Non c’è stato il tempo di spiegare il nostro progetto alternativo». Conte si dimostra comunque un dialettico incantevole: «Siamo andati male, ma i sondaggi già oggi ci danno in crescita». Noi volevamo proporre un’altra magnifica scusa: l'astensionismo è stato colpa di Amadeus, che si è finto di sinistra ma è stato ingaggiato dalla destra per tenere alzati fino all'alba i compagni per fargli ascoltare Zelensky. Ecco: colpa di Zelensky-Amadeus.