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Regionali, Sallusti: grazie Fedez e grazie Letta

Alessandro Sallusti
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Al dunque, a Fedez e compagnia più o meno cantante, gliele ha cantate il Centrodestra vincendo a mani basse le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio. Grande musica per le nostre orecchie, una colonna sonora firmata Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi che a questo punto pare proprio ci accompagnerà per i prossimi anni al netto di qualche inevitabile stecca – tipo quella dell’altra sera del Cavaliere di Arcore sull’Ucraina – che può sempre capitare anche nelle migliori orchestre. Pd, Cinque Stelle e il duo Calenda-Renzi, rafforzato da una miliardaria (Letizia Moratti) convinta che i voti si possano comperare, hanno perso.

Punto e a capo. E hanno pure perso molto male, avrebbero perso – così dice il risultato – in qualsiasi modo (uniti, scissi, apparentati) si fossero presentati alle urne. Avrebbero perso, aggiungo, a prescindere dall’affluenza che oggi – essendo statabassa – sarà da loro usata come foglia di fico per provare a mitigare l’evidente débâcle. Ora, va bene Sanremo e la libertà di opinione ma i fatti dicono una cosa chiara. Nel 2014 le sinistre governavano il paese e sedici regioni su venti.

 

Oggi, Sanremo dopo Sanremo, è esattamente l’opposto: le destre comandano a Palazzo Chigi e in quindici regioni. Vogliamo quindi dire con ragionevole certezza che il problema sta nelle politiche della sinistra e non in quelle delle destre? Che sbandierare i fantasmi del fascismo, le scollature della Ferragni, che coccolare i trafficanti di immigrati e i deliri di Zan e delle sue teorie transgeniche non è cosa gradita agli italiani? Vabbè, affari loro. A noi piace registrare che i lombardi hanno capito che Attilio Fontana è stato un eroe della lotta al Covid e non un complice del virus; che i laziali bocciano annidi governo Pd e si affidano finalmente a un manager di grande esperienza, Francesco Rocca.

 

A noi piace registrare che il risultato di ieri rafforza la stabilità del paese, cosa che è il presupposto per la crescita che, alla faccia dei gufi e di osservatori interessati, da quando si è insediato il governo sta procedendo meglio del previsto. Che dire: grazie Fedez, grazie Letta, grazie Conte, insomma grazie a chi vive in un paese che esiste solo nella loro fantasia.

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