Matteo Salvini, l'orgoglio del leghista: "Io un cretino e la Lega morta?"
Tra chi può sorridere dopo il voto alle regionali, e può farlo con valide e solide ragioni, c'è Matteo Salvini, il leader della Lega che in Lombardia cresce rispetto alle politiche. E così, il mattino dopo il voto, parlando a Telelombardia, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, afferma con orgoglio: "Ci sono 20 consiglieri eletti tra Lega, lista Fontana e il presidente: questo risultato è dedicato a tutti quelli che dicevano la Lega è morta, è finita. Allungano la vita, tutti quelli che, soprattutto a sinistra, non fanno i conti con il cittadino. Mi ricordo chi diceva come si fa a votare Salvini? È un cretino. Il popolo è sovrano".
E ancora, Salvini parla di un "bellissimo risultato in Lombardia con Fontana che supera il 54% e con la Lega che torna primo partito in diverse province, con risultati brillantissimi". Oggi, ha poi annunciato, "sono negli uffici di Regione Lombardia a lavorare con Attilio. Oggi è un bel martedì e un bel San Valentino", ha ricordato esprimento "tanta soddisfazione" anche per il risultato in Lazio, "dove la Lega per la prima volta nella storia è al governo della Regione".
Quindi una riflessione e un messaggio agli alleati: "Sono contento per la vittoria del centrodestra, per Giorgia (Meloni, ndr), per Silvio (Berlusconi, ndr) e per Attilio (Fontana, ndr). Si vince sempre insieme, non si vince mai da soli". E ancora: "Questi primi mesi di governo, con tutte le difficoltà per l'Italia e gli italiani, ci hanno premiato. Chi è andato a votare ha detto: Bravi, avanti così. È una vittoria di squadra che abbiamo ottenuto con Giorgia e Silvio", ha ribadito.
Ma nel mirino del leader della Lega, dopo il Festival di Sanremo 2023, c'è ancora la Rai. "Togliere il canone Rai in bolletta, sì, lavorare per abbassarlo e, se riusciamo, anche azzerarlo, come avviene in altri Paesi europei, è un dovere", ha rilanciato la storica battaglia. Ma non è tutto: "C'è da fare una riflessione non solo sul canone, ma anche su quanto costano alcuni superstipendi e sul ruolo di alcuni agenti. Va ripensato profondamente il ruolo del servizio pubblico anche guardando a come funziona in altri Paesi europei", conclude Matteo Salvini.