Regionali, Letta massacrato dal Pd: volano insulti e accuse
Le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio sono una “Capoletta” più che una Caporetto, per citare Dagospia. È infatti palese che il Pd, a quasi cinque mesi dalla disfatta alle politiche, sia ancora una volta il grande sconfitto della tornata elettorale. Sia alleandosi con il Movimento 5 Stelle (in Lombardia) che con il terzo polo (nel Lazio), i dem non sono riusciti neanche minimamente a impensierire il centrodestra, che ha praticamente giocato la partita da solo.
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Di conseguenza sono arrivate critiche indirette a Enrico Letta, a cominciare da Pierfrancesco Majorino, sconfitto in Lombardia da Attilio Fontana: “Non aver avuto un leader di partito a livello nazionale non ci ha aiutato. Non avere una leadership ci ha costretto a fare sempre un di più. Rimane il rammarico di aver presentato il candidato due mesi prima del voto”. Abbastanza polemico anche Stefano Bonaccini, che probabilmente diventerà il prossimo segretario: “È la prosecuzione della sconfitta netta delle politiche dello scorso anno, è inutile che ci giriamo intorno”.
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“Può consolare vedere il Pd prima forza del centrosinistra - ha aggiunto - e senza il Pd è impossibile l'alternativa, ma il Pd ha bisogno di cambiare, a partire dal gruppo dirigente. Abbiamo bisogno di mettere in campo un progetto e una squadra nuova”. Pure Elly Schlein ha invocato un cambiamento: “Ora bisogna cambiare per davvero, nella visione, nei volti e nel metodo. Solo così si potrà ricostruire un campo progressista e tornare a vincere insieme".