Berlusconi "bacia le mani di Putin": da Kiev bomba diplomatica
Le parole di Silvio Berlusconi su Volodymyr Zelensky ("Fossi stato premier, non gli avrei parlato") creano un piccolo caso diplomatico con l'Ucraina, a cui tutti, da Giorgia Meloni a Forza Italia fino alla Nato, stanno cercando di porre rimedio con dichiarazioni rassicuranti. Da Kiev, però, c'è chi bombarda (metaforicamente) sul leader azzurro: secondo il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko le accuse di Berlusconi a Zelensky ("Non doveva fare la guerra in Donbass") sono "ridicole" e rappresentano "un tentativo di baciare le mani di Putin, coperte di sangue fino ai gomiti". Tuttavia, precisa, il governo ucraino "apprezza molto la pronta reazione del primo ministro italiano Giorgia Meloni", che ha preso le distanze dalle dichiarazioni del Cavaliere. Nikolenko è particolarmente velenoso: "Nel 2010 ho lavorato presso l'ambasciata ucraina in Libia. Ricordo bene come l'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi volò per incontrare Muammar Gheddafi. Durante la cerimonia ufficiale, alla presenza delle telecamere, Berlusconi ha baciato le mani del dittatore libico per dimostrare la sua lealtà". E ancora: "Deve rendersi conto che diffondendo la propaganda russa, incoraggia la Russia a continuare i suoi crimini contro l'Ucraina, e quindi ne ha la responsabilità politica e morale".
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A mediare è Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato: "Ho incontrato il primo ministro Meloni, dopo che ha assunto le funzioni pochi mesi fa e il messaggio da parte sua è stato molto chiaro. Ho incontrato il ministro degli Affari esteri, il ministro della Difesa, che verrà qui domani, e il messaggio del governo italiano è di sostegno assoluto all'Ucraina, agli sforzi della Nato di dare supporto all'Ucraina, e quindi tutti gli alleati Nato, inclusa l'Italia, concordano su questo e continuano a dare sostegno".
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Dal Viminale, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi assicura: "Non c'è nessuna compromissione della granitica volontà e convincimento del governo di essere dalla parte giusta che è quella parte degli aggrediti e non degli aggressori. Poi qualsiasi opinione è autorevole ed è legittima in uno stato democratico ma il governo, e credo sia stato chiaro prima e dopo, non ha nessuna possibilità di ripensamento e nessun incrinamento della convinzione ferma e granitica sul sostegno all'Europa, alla Nato e all'Ucraina per quella che è stata una aggressione che è contraria ai nostri principi e ai nostri valori". Dal canto suo, Berlusconi al Giornale ribadisce: "Io non sto con Putin" e "non ho mai pensato che Forza Italia possa assumere posizioni diverse da quelle del governo, dell'Europa, degli Stati Uniti. Se ci sarà da votare noi saremo da quella parte".
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