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Berlusconi solleva il caso: "Da premier non avrei parlato con Zelensky"
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Silvio Berlusconi fa ancora parlare. Il leader di Forza Italia ha affermato: "Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore".
Una frase che va in direzione diversa rispetto a quanto fatto da Giorgia Meloni che invece ha visto il presidente ucraino e ha ribadito di essere dispiaciuta per la sua assenza al Festival di Sanremo. E proprio sulla kermesse musicale si è soffermato anche il Cavaliere: "Non voglio assolutamente arrivare a questo, dico semplicemente che mi piacerebbe che la televisione pubblica faccia il suo mestiere di televisione pubblica". E ancora: "Non sono riuscito ad essere un ascoltatore continuativo" della kermesse "ho visto qualche momento di Sanremo e non sono stato ben impressionato. Ho visto cose ideologicamente spostate a sinistra, il che non mi pare giusto soprattutto il giorno prima di importanti elezioni regionali".
Eppure a far discutere rimangono le parole su Zelensky. "Berlusconi conferma che questo governo non ha credibilità in politica estera. Poi Meloni dà la colpa a Macron del nostro isolamento internazionale. Che pena e che vergogna", attacca su Twitter Elena Bonetti, Vice Presidente della Federazione Azione-Italia Viva. A farle eco Dario Parrini, senatore del Pd: "Poco fa da Berlusconi ennesima dichiarazione pro-Putin e anti-Ucraina. Salvini ha più volte dimostrato di pensarla più o meno allo stesso modo. Il danno che questi spropositi creano alla credibilità della politica estera italiana è enorme. Lo osservo con grande amarezza: date queste circostanze, l'isolamento del nostro Paese in Europa è, purtroppo, e sottolineo purtroppo, del tutto inevitabile. Siamo un'anomalia assoluta: né Germania, né Francia, né Spagna o Portogallo hanno nella maggioranza di governo leader politici su posizioni così deliranti". Intanto Palazzo Chigi tiene a ribadire che "il sostegno all'Ucraina da parte del Governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l'Esecutivo".
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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