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Regionali? L'ultimo pericolo è l'astensionismo

Roberto Formigoni
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 Martedì prossimo la Lombardia e il Lazio avranno due maggioranze nuove di zecca, entrambe di centrodestra. Questo dicono tutti i sondaggi, e questo ragionevolmente avverrà, ma guai, cari elettori, a dare la vittoria come già raggiunta e a concederci troppo presto gli “ozi di Capua”. Al contrario: queste ultime ore nelle quali si vota (fino a domani alle 15) possono essere quelle decisive, quelle nelle quali non pochi elettori prendono l’ultima decisione, sciolgono gli ultimi dubbi (votare o no? e per chi?) e noi dobbiamo essere al loro fianco per convincerli definitivamente a scegliere un governo regionale che esalti la libertà della persona, la bellezza della famiglia con figli, il valore del lavoro ben fatto, ed è pronto ad aiutare concretamente persone, famiglie, lavoratori e imprenditori. Insomma, un governo di centrodestra, fondato sulla sussidiarietà, cioè sul protagonismo dei cittadini, e sulla solidarietà, cioè sul sostegno a chi ne ha bisogno, non per farne un assistito a vita ma per aiutarlo a costruirsi un’occupazione che lo renda protagonista. In Lombardia vogliamo proseguire la bella esperienza ininterrotta che dura da 28 anni, dal 1995, e in Lazio vogliamo sconfiggere una sinistra che ha fatto solo guai.

 

 

Da martedì toccherà agli eletti, ai presidenti e consiglieri regionali, mettersi al lavoro per realizzare tutti gli impegni presi. E noi vigileremo perché ciò accada, pronti a sostenerli ma anche a tirarli per la giacca se qualcosa tarderà troppo o si devierà dal percorso ipotizzato in campagna elettorale. Libero lo ha sempre fatto, “La Frustata” farà come sempre la sua parte. I risultati avranno ovviamente un significato anche nazionale. Se si conferma quanto ho sostenuto, il governo ne uscirà più forte e la sinistra ancora più debole e più spaccata. Ma anche in questo caso occorre che i partiti di centrodestra facciano prevalere il bene comune sull’interesse particolare: qualcuno guadagnerà voti e qualcuno ne perderà, ma si lascino le polemiche ai giornalisti avversari, non ci si attardi troppo su risentimenti o spiriti di rivincita.

 

 

Nelle ultime settimane sono stati commessi errori: quanto accaduto in Parlamento, ad esempio, ha dato una spinta e fatto ritrovare coraggio e unità alle opposizioni, che per la prima volta presenteranno unitariamente (5Stelle, Pd e Terzo Polo) una mozione di sfiducia per le dimissioni del sottosegretario Delmastro e dell’on. Donzelli. Il governo ha governato bene finora per la forza di Meloni e lo spettacolo di compattezza dato all’esterno. Non deve più accadere che si regali un vantaggio inutile agli avversari. Come diceva il saggio Andreotti: «Se sei maggioranza, in Parlamento stattene zitto, non c’è bisogno di parlare...».

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